Giunge infine l’ultima fatica dei Solaris, amarissima band romagnola che negli ultimi anni ha saputo esprimere come poche altre band il concetto di noise rock. …e alla fine della storia non c’è alcuna redenzione è attualmente il secondo full, arrivato dopo una serie di faticose release tutte all’insegna del far bene; eh sì, perché magari possono non piacere, ma non ci sono dubbi che ogni cosa che hanno fatto fino ad ora non sia fatta con tutti i crismi e le attenzioni del caso. Ma più nello specifico…
Tutta quell’amarezza così mefitica che ha aleggiato sulla loro musica da L’Orizzonte degli Eventi (attualmente il loro lavoro ancora insuperato a parer mio, n.d.r.), fino ad Abbiamo una legge e per questa legge deve morire, passando per Un Paese di Musichette Mentre Fuori c’è la Morte è finalmente mutata, mutata in una rabbia sincera che traspare da un carattere sonoro travolgente, perfettamente capace di sorprendere un ascoltator* che magari li conosce anche bene. La resa compositiva in questo nuovo disco è decisamente più immediata rispetto al passato e forse è proprio grazie a questo che il tutto appare molto più iroso. Brani come “Ospedale”, “Neutralità” e “Castigo” sono degli agglomerati di soluzioni rancorose profondamente radicate in un disagio insondabile, uno di quelli che consumano da dentro. Non voglio dire che sia il miglior modo di fare e di creare, ma quando si dà sfogo a se stessi per davvero, è quello il momento in cui escono le cose migliori. In questo album si può apprezzare anche una certa volontà di dare un’effettiva vitalità alla musica, come se fosse viva: niente nella vita si svolge scena per scena con dei tagli di montaggio, ogni evento, ora, attimo, si susseguono con delle dissolvenze e ognuno di questi comincia con una traccia di quello precedente e quella seguente con una traccia di quello appena finito; questo per dire che un dettaglio splendido di questo disco è il dittico “Redenzione”/”Sereno”, due pezzi che condividono lo stesso pattern di riff ed è vero che effettivamente è l’unica occasione dell’album in cui puoi davvero dire che esiste una continuità a una prima impressione, ma in vero …e alla fine della storia non c’è alcuna redenzione è un lavoro che progredisce in modo naturale, niente è forzato, tutto è conseguente. Queste sono le cose fatte bene.
In sostanza è un disco che mette in mostra una faccia del carattere dei Solaris che sapevamo tutti fosse lì, ma sopito, in attesa del momento giusto per uscire allo scoperto. Sono dell’idea che per godere appieno di questo album non sia obbligatorio conoscere bene i precedenti lavori, ma ritengo che potrebbe avere tutto un altro peso a livello di percezione. Questo è il definitivo sfogo rabbioso dopo aver accumulato tanto disagio, per anni, a rodere, a consumare, fino all’effettiva conflagrazione.
(Bronson Recordings, 2025)
1. Redenzione
2. Sereno
3. Mele
4. Ospedale
5. Due
6. Neutralità
7. Castigo
8. Ezikmendrak
9. Pensile