Il formidabile progetto Kwoon, guidato dal musicista visionario Sandy Lavallart, torna sulla scena musicale con un nuovo album. La band nasce in Francia acclamata da una buona fetta di pubblico, trascinata da sinfonie ricercate e da sensazionali opere d’arte messe in atto negli spettacoli dal vivo. Inizialmente le idee musicali prendono forma in un percorso solista, dove Sandy riesce a trasmettere la giusta emozione in una profondità narrativa, mescolando effetti sonori stratosferici di chitarra e un vertiginoso tappeto progressive rock. Con l’aggiunta di altri musicisti poi il gruppo diventa un quartetto e produce tre album interessanti, ricevendo un buon riscontro dalla critica. In questo nuovo lavoro Odyssey, prodotto dalla label parigina Supersonic Records, i Nostri intraprendono un ennesimo viaggio esplorativo che arriva fino alle profondità della terra, accompagnando l’ascoltatore in un racconto infinito e personale.
L’apertura strumentale di “Leviathan” ci seduce in un morbido paesaggio struggente con una chitarra stridula, che mescola il synth fragile e richiama gli orizzonti oscuri dei Mono. Segue “King of Sea” su un passaggio più sensibile e una linea vocale dolce per una canzone pop sentimentale, il pianoforte poi tocca il lato più nascosto della nostra anima creando un crescendo finale carico di dolore. “White Angels” invece è una traccia indie rock con un’influenza maggiore verso i primi Archive che dà una sensazione magica sulla pelle, un brano pazzesco che esplode in un ritornello stupendo e un atmosferico raggio lunare. Con “Life” ci inoltriamo in una ballad triste e commovente con una melodia eterea che pian piano si libera leggera verso un’emozione unica e incredibile, per uno dei brani migliori dell’intero lotto. Stessi scenari si presentano sulla strumentale e delicata “Blackstar”, che gioca sull’insieme di suoni ovattati e il sottofondo malinconico di archi preziosi. “Last Paradise” conclude infine la prima metà dell’album con una linea vocale abbandonata nell’oscurità. “Jayne” prende molto dai Radiohead ed esplora ancora una volta un racconto triste a tinte pop racchiuso in un trittico di violini e una voce soffice e confortevole. “Wolves” e “Youth” sono due tracce simili che navigano in un paradiso cinematografico e una meravigliosa ispirazione. Ci avviciniamo quasi alla fine con il giro acustico in “Fisherman” che ricorda le opere epiche di Morricone, passando alla strumentale e immensa “Nestadio”, un brano di quasi dieci minuti che riporta alla luce un glorioso passaggio post-rock e una tremolante emozione, prendendosi il momento più alto del disco. Chiudiamo con le note di “Keep on Dreaming” in un ritmo oceanico che avvolge sonorità shoegaze e alternative, per un finale perfetto e impeccabile.
Odyssey è un album geniale che fa urlare quasi al capolavoro, l’artista ci mette davanti un paradiso lucido e emotivo di suoni passionali per un’opera completa e sognante.
(Supersonic Records, 2025)
1. Leviathan
2. King of Sea
3. White Angels
4. Life
5. Blackstar
6. Last Paradise
7. Jayne
8. Wolves
9. Youth
10. Fisherman
11. Nestadio
12. Keep on Dreaming