Nella scena ormai più che satura del post black metal si affacciano ora (supportati dalla londinese Third I Rex Records) i sardi Abisso. Nel loro primo sforzo a nome WRNSS si può immediatamente riconoscere uno stile personale, che si distacca dal resto delle produzioni per un incedere più lento ed un approccio a tratti atmosferico e noise. L’atmosfera che si respira durante l’ascolto di questo disco è di una sorta di sacralità auto-imposta dalla band, che preferisce realizzare atmosfere morbose e ripetitive, con ampio uso di arpeggi e tremolo dissonanti. I ragazzi di Cagliari, però, presentano anche alcune pecche che dopo qualche ascolto si manifestano ampiamente; Abisso presenta infatti il problema che affligge spesso il primo album di molte band, ovvero la palese presenza di idee personali ma l’incapacità di coniugarle in forma compiuta.
È facile infatti notare discrepanze nella struttura ritmica (anche qualche pecca tecnica qui e là) ed una mancata coesione tra alcuni passaggi noise e dissonanti che mal si accordano con il leitmotiv del pezzo. La scelta dei Nostri di affidarsi per la stragrande maggioranza del tempo ad andamenti lenti e ripetitivi, oltretutto, tende a stancare alla lunga, essendoci poche variazioni degne di nota durante l’ascolto.
Come però già accennato le idee ci sono; agli Abisso basterà prendersi un po’ di respiro e ragionare maggiormente sull’architettura dei pezzi. Date le premesse possiamo infatti aspettarci salti di qualità notevoli in futuro. Da tenere d’occhio.
(Third I Rex Records, 2016)
1. I
2. II
3. III
4. IV
5. V