I Blood Red Throne possono vantare ben venticinque anni di onorata carriera e, pur non essendo mai riusciti a figurare tra i nomi grossi del panorama estremo globale, hanno sempre dimostrato di possedere attitudine, capacità e voglia di fare, elementi che hanno permesso loro di creare album sempre interessanti ed in grado di conquistare l’ascoltatore. Ecco arrivare a inizio 2024 una produzione nuova di zecca che promette di portare alto il vessillo del death metal europeo, si tratta della loro ultima fatica intitolata Nonagon.
“Epitaph Inscribed” ci accoglie con un incipit oscuro e stentoreo nel quale si innestano riff monolitici dall’incedere marziale, tempi medi poderosi ed un drumming variegato, il tutto rifinito da una buona performance vocale a cura del frontman Sindre Wathne Johnsen che alterna con sapienza growl corposi e scream ferali; inoltre il songwriting si dimostra fresco ed ispirato, condito da un frizzante assolo di chitarra nella parte finale. Si prosegue con “Seeking To Pierce”, che delizia con l’uso di melodie sapientemente amalgamate a passaggi serrati e ad un incedere incalzante dando vita ad un sound che ricorda in parte i The Black Dahlia Murder, con pattern di batteria sempre in primo piano ove Freddy Bolsø da prova delle sue ottime capacità. Segue la title-track, che mette in campo riff dinamici con ottimi fraseggi tra chitarre e basso, che assieme intessono un wall of sound poderoso in grado di trascinare l’ascoltatore all’interno di un vortice sonoro devastante. Giunti sul finale troveremo le ottime “Blade Eulogy” e “Fleshrend”, con quest’ ultima che risulta essere la più lunga del lotto, all’interno della quale i Nostri sfoderano un sound maggiormente old-school: le linee di basso si fanno più marcate e le ritmiche più serrate, arricchite da un ritornello poderoso creando un flow che ci accompagnerà verso la degna conclusione di questo platter.
Nonagon si dimostra un disco dannatamente ben riuscito e rifinito, all’interno del quale i Blood Red Throne hanno riversato il talento e la sapienza maturata in tanti anni di onorata carriera; l’album riesce quindi ad incarnare tutti gli stilemi del death metal di matrice europea, risultando al tempo stesso fresco ed ispirato, grazie a ritmiche dinamiche in grado di coinvolgere e sollazzare l’ascoltatore per tutti quarantadue minuti di durata.
(Soulseller Records, 2024)
1. Epitaph Inscribed
2. Ode To The Obscene
3. Seeking To Pierce
4. Tempest Sculptor
5. Every Silent Plea
6. Nonagon
7. Split Tongue Sermon
8. Blade Eulogy
9. Fleshrend