Da molti anni ormai c’è quella sorta di legame affettivo tra la Go Down Records e tutta la scena stoner americana. Tale sodalizio ha portato spesso a collaborazioni, concerti ed incisioni in studio tra le due realtà musicali che seppur lontane sono sempre state vicine tra loro. Tra i tanti, Nick Oliveri è oramai di casa nell’area veneta (Treviso in particolare) e dato il suo nuovo tour europeo non poteva non passare nuovamente nella landa dei polentoni. In occasione del suo concerto acustico all’Altroquando di Zerobranco (TV) ci sono i nostrani Gunash ad aprire la serata.
Nick Oliveri + Gunash
Altroquando, Zerobranco (TV)
06/08/2018
Non passa molto tempo dopo il mio arrivo che i Gunash salgono sul palco esterno del locale per iniziare il loro set. Stavolta la band si presenta in versione elettroacustica, optando per una formazione a due chitarra/voce e batteria. Chi scrive ha visto all’opera la band in più di un’occasione (compreso lo show assieme al tastierista dei Foo Fighters Rami Jaffee, ubriaco marcio per tutta la serata) ma non è mai stato convinto fino in fondo. Lo show della serata, comprensivo di qualche cover, risulta sorprendente e mostra il lato più intimista e melodico della band. Se in versione elettrica il post-grunge mescolato ad alternative rock del gruppo risulta accattivante, in questa versione diventa più etereo e soffuso, quasi pinkfloydiano, mentre le melodie si amplificano e rimangono meglio in mente. Decisamente il loro show più convincente fino ad ora. Davvero un buon inizio.
Il buon Nick se la prende comoda e arriva tranquillo durante lo show di apertura fermandosi a chiacchierare con chiunque volesse. Giusto il tempo di sistemarsi e fare un rapido check e finalmente Nick Oliveri ritorna sul palco dell’Altroquando con la sua chitarra acustica. Il set, dopo un inizio deciso con “Green Machine” dei Kyuss spazia tra tutti i progetti del musicista statunitense tra cui Mondo Generator, Queens of the Stone Age e Dwarves. Nick pare decisamente più sobrio e tranquillo rispetto agli ultimi concerti (qualcuno probabilmente si ricorderà di quando si mise a litigare con qualcuno del pubblico estraendo il suo “attrezzo” tipo scimitarra) e lo show si dimostra più quadrato, seppur acido e duro. Il suo modo di suonare la chitarra aspro e violento, come pure le vocals grezze e marce sono entrambi pregi/difetti di un musicista genuino che ha fatto parte di importanti tasselli musicali. Il suo stoner rock in versione acustica dà sempre spettacolo ed incolla i non pochi spettatori al piccolo stage per stare in sua compagnia quanto più possibile. Questo è Mr. Oliveri, prendere o lasciare, schietto e puro come pochi sanno essere. A fine concerto non potevo esimermi dal salutarlo e abbracciarlo in attesa del prossimo incontro.