In attesa dell’imminente nuovo album, i bolognesi Tenebra (nati nel 2017) pubblicano un piccolo antipasto, ovvero questo EP chiamato What We Do Is Sacred, uscito per l’etichetta inglese New Heavy Sounds. Il quartetto proviene dalla scena hardcore e post-hardcore (Settlefish, Assumption, Horror Vacui e ED) e ha all’attivo un unico album autoprodotto nel 2019 a nome Gen Nero. Se il debutto era più incentrato sull’hard rock oscuro del periodo fine anni Sessanta ed inizio anni Settanta, in questo nuovo dischetto ci sono delle marcate novità.
Le tracce dell’EP presentano diversi punti di interesse. La prima, “Cracked Path”, che comparirà nel prossimo album, presenta dei richiami al dark rock classico dei tempi andati ma viene filtrato con un piglio più moderno figlio degli anni Novanta. La voce della cantante Silvia è sempre roca, grezza e acida e forse ancora più rabbiosa (si pensi a Federica De Boni dei White Skull) e ben si presta alle nuove sferragliate noise rock nella distorsione della chitarra e alle ritmiche frastornanti. L’inedita “Hard Luck” rimescola un po’ le carte virando verso l’heavy rock sabbathiano aumentando le sonorità fumose innestando dei giri ritmici più robotici e concludendo con un bell’assolo psichedelico ed atmosferico. La finale “Primitive Man” è una cover dei sottovalutati Jerusalem (band proto punk/heavy metal inglese a due chitarre) che pubblicarono un unico album omonimo nel 1972 e furono prodotti da Ian Gillan dei Deep Purple. La traccia in questione è un doom sporco e primordiale ben reinterpretato dai Tenebra che gli danno una carica ancora più potente avvalendosi anche di un mistico assolo di flauto ad opera di Giorgio Trombino (Assumption, Becerus, Bottomless, Dolore). Sebbene ci sia poca carne al fuoco per poter dare una concreta panoramica di cosa arriverà in futuro, il quartetto nostrano dimostra di essere in una piccola fase di crescita e maturazione che potrebbe riservare piacevoli sorprese.
Tre brani per tre sfaccettature differenti. Un ascolto più che consigliato a tutti gli appassionati sia di rock classico che di sfumature moderne. Si ricorda inoltre di supportare sempre gli artisti indipendenti.
(Cargo Records, 2021)
1. Cracked Path
2. Hard Luck
3. Primitive Man