Nel 2017 è difficile trovare gruppi fedelmente metalcore che abbiano qualcosa da dire. Per fortuna ci sono ancora band come gli August Burns Red che sorreggono questo carrozzone ormai vuoto e desolato.
Phantom Anthem è l’ottavo lavoro in studio per la band americana, veramente instancabile. Il loro sound è come al solito massiccio ed abrasivo, fin da subito il loro stile in your face si presenta in una forma smagliante. Tutti i musicisti svolgono un egregio lavoro, dalla parte ritmica sempre pachidermica alle chitarre, che sfornano come al solito riff e sezioni molto interessanti, per non parlare dei deliziosi intrecci acustici. Dulcis in fundo la voce del buon Jake Luhrs: cavernosa ed in ottima forma come sempre. La tracklist del disco è molto ben bilanciata e tiene alta l’attenzione dell’ascoltatore. Le canzoni che appaiono sopra la media sono senza dubbio “Quake”, “Generations” e “Invisible Enemy”. Questi tre brani hanno un minimo comune denominatore, ossia l’alta qualità compositiva. Le canzoni finali del full length ricordano come attitudine uno dei loro migliori dischi di sempre: Messengers.
Gli August Burns Red nonostante tanti anni di attività ci sono ancora, e la loro vena artistica non perde mai qualità. Anche questo Phantom Anthem è un ottimo disco, molto piacevole da ascoltare e che non deluderà tutti gli amanti del genere e della band. Bisogna però riflettere sul fatto che di band “sopravvissute” nel panorama metalcore ne sono rimaste ben poche purtroppo. Godiamoci questi ABR.
(Fearless Records, 2017)
01. King of Sorrow
02. Hero of the Half Truth
03. The Frost
04. Lifeline
05. Invisible Enemy
06. Quake
07. Cohoordinates
08. Generations
09. Float
10. Dangerous
11. Carbon Copy