Cosa c’è di meglio di un disco di una band lappone incentrato sui sentimenti umani e sulla fragilità stessa dell’esistenza? Apparentemente, niente al mondo. È risaputo infatti che i popoli del nord abbiano un modo tutto loro di intendere il senso della vita e lo stare al mondo. Non fanno eccezione i Serotonin Syndrome, ormai attivi da dieci anni e giunti al terzo album dopo lungo periodo di pausa, ovvero Seed of Mankind. Album che, non a caso, è incentrato sul tradimento delle aspettative e sull’infrangersi dei sogni.
Seed of Mankind è prima di tutto un disco black metal, rimescolato e sicuramente progressivo, ma attinge a piene mani dalla violenza e dalla furia del metallo più nero di tutti. La strada intrapresa dai finlandesi infatti si distacca un po’ dal doom degli esordi, più vicino ai primi Katatonia e ai primi Paradise Lost, evolvendo e miscelando più di un’influenza. L’album contiene cinque capitoli piuttosto lunghi, quindi non è propriamente un ascolto “leggero”, ma questo non deve spaventare; alla fine del percorso infatti ci si accorge che il tempo è volato. Forse anche troppo in realtà, complice il fatto che sebbene i Nostri abbiano dalla loro una buona propensione alla melodia e all’arricchimento delle strutture, non possiamo proprio dire di aver sentito qualcosa di nuovo. Intendiamoci: sono le atmosfere dei primi Swallow the Sun, la decadenza dei Paradise Lost come accennato, la sfuriate black metal e gli inserti melodici molto curati, tutto mescolato insieme in maniera accurata, ma forse manca quel qualcosa per gridare alla scoperta sensazionale.
Se quindi ci chiedessero: è consigliabile ascoltare questo nuovo capitolo dei Serotonin Syndrome? Forse dopo tutti questi anni di silenzio si sperava in qualcosina in più in termini di creatività, ma ad ogni modo facciamo fatica a pensare che chi ha apprezzato la band in passato possa rimanere deluso. L’augurio è che la situazione possa migliorare, che le idee rifioriscano e che la band non si perda in quella terribile aurea mediocritas che potrebbe inghiottirla.
(Autoprodotto, 2023)
1. Among Others
2. The Pitiful One
3. Seed of Mankind
4. Dot Marks the Spot
5. The End