Nati per volontà del chitarrista Dylan Ruskin e del batterista Marco Pitruzzela, gli statunitensi Brain Drill si presentano come una formazione dedita al technical death/grind espresso nella sua versione più veloce e schizoide, prendendo come base Cattle Decapitation e Cepalic Carnage per aggiungere elementi cari ad Origin e Psycroptic. Dal 2006 ad oggi la band ha subito numerosi cambi di line up, dopo i quali solo Dylan Ruskin è rimasto saldamente al suo posto in qualità di mastermind e leader indiscusso della band. Oggi, a sei anni di distanza dal precedente Quantum Catastrophe i Brain Drill tornano a calcare le scene con una release nuova di zecca.
Durante questo periodo di pausa anche il sound dei Brain Drill ha subito alcuni cambiamenti: già dai primi ascolti di Boundless Obscenity si nota come gli elementi mutuati dal grindcore siano stati in gran parte abbandonati a favore di un irrobustimento dell’animo prettamente death metal della band, andando addirittura ad inserire alcune influenze di matrice swedish black metal. Il risultato è un’opera piuttosto ben realizzata, che mette sotto i riflettori la velocità con coi vengono inanellati i vari riff di chitarra e basso oltre all’elevata perizia tecnica evidente in ogni singolo brano. “Binary Fate” mette subito in chiaro gli intenti dei Nostri dando vita ad un vortice di riff incalzanti e fraseggi rapidi in chiave ultra-tecnica, andando persino a pescare da alcune strutture prog-death oriented che ricordano in parte gli Obscura e i Ring Of Saturn. La title-track, pur mantenendosi sulle stesse coordinate, lascia spazio ad alcuni stop’n’go più classici alternandoli alle tipiche sfuriate in up-tempo. “Steadfast Horror” è invece il pezzo più lungo e completo del platter: si tratta infatti di una canzone dalla struttura poliedrica, con svariate incursioni in territorio black metal ed ammantata da lugubri melodie infernali. Il risultato finale risulta di facile presa e dannatamente accattivante, soprattutto se messo a confronto con gli altri brani ascoltati precedentemente. La chiusura è affidata a “Infinite Oblivion”, che parte in quarta mitragliando blast-beats e riff rapidissimi andando poi ad assestarsi su tempi medi, richiamando nuovamente le influenze black di cui sopra, dando vita questa volta ad un sound che ricorda i Behemoth di metà carriera. Insomma, pare proprio che i Brain Drill abbiano voluto omaggiare il metal estremo in tutte le sue sfaccettature.
Boundless Obscenity farà indubbiamente la felicità di tutti gli appassionati del death metal tecnico; inoltre, grazie a questo nuovo approccio maggiormente orientato alle atmosfere infernali e mortifere, la band riuscirà a riguadagnare la fiducia di coloro che erano rimasti delusi del precedente disco. I Brain Drill risultano dunque promossi senza alcuna riserva: speriamo decidano di proseguire su questa linea, regalandoci magari una nuova pubblicazione fra un paio d’anni.
(Autoproduzione, 2016)
1. Binary Fate
2. Departed in Decay
3. Boundless Obscenity
4. Aberrant Mutation
5. Domain of Ruin
6. Steadfast Horror
7. Cerebral Degeneration
8. Infinite Oblivion7.0