Il grande pregio del primo EP in casa Hamelin? Non sembrare un debutto, apparendo invece come un lavoro pubblicato dopo qualche anno di carriera e con altre produzioni alle proprie spalle. La recente fondazione del complesso, risalente a inizio anno, è una sorpresa, in quanto la visione del post-metal fornitaci dalla formazione belga intriga nelle atmosfere dipinte al punto da illudere su una maggiore esperienza a loro disposizione. Le cinque tracce che vanno a formare questo lavoro riescono ad alternare in modo fluido le scelte più dirette a momenti più atmosferici, puri riferimenti al post-rock, senza far pesare nessun cambio di registro in maniera eccessiva.
Il carattere multiforme della proposta è facilmente percepibile fin dalla prima “Below the Waves”, con i passaggi rapidi e aggressivi che vengono intervallati da altre sezioni melodiche ed eteree, in cui spiccano delle tracce di piano. Si sente un approccio personale con la musica, che non rimanda mai eccessivamente ad altre formazioni, grazie soprattutto all’imprevedibilità delle composizioni.
Questo pezzo è ottimo per introdurci all’ascolto, in quanto ogni brano seguirà le sue orme, mettendo in mostra un equilibrio tra le scelte più dirette e quelle che raffigurano scenari più tranquilli. Tra i vari brani cambia l’entità data ai due estremi, ma generalmente non abbiamo una parte prevalente sull’altra, con il livello che riesce a mantenersi costante per tutta la durata.
Nei momenti più irruenti sono tangibili degli spunti post-black metal, come si può notare in determinati frangenti di ogni pezzo. In ogni caso, i Nostri evitano di concentrare le proprie attenzioni esclusivamente su questa componentistica, lasciando ampio spazio a delle parti più sognanti (la lunga intro di “A Lullaby Of Conjuring” ne è l’esempio).
Possiamo constatare con certezza la convinzione con cui gli Hamelin hanno compiuto i primi passi della propria carriera, riuscendo a raggiungere i risultati sperati. Per quanto un EP da mezz’ora non dica nulla di rilevante, ha chiarito le idee su come la formazione belga abbia le carte in regola per dire la propria. Quello offerto è un connubio tra generi già ben esplorati che riesce nonostante tutto a lasciare dello spazio alla personalità, rendendo così ancora più allettante la sua proposta.
(Wolves of Hades Records, 2019)
1. Below the Waves
2. Thirty Pieces
3. A Lullaby of Conjuring
4. Nadir
5. The Sun’s Light When He Unfolds It