Freschi di firma con la maestosa Debemur Morti Productions, i Pestilent Hex sono un duo dalle grandi potenzialità, che nasce dall’underground estremo finlandese con l’intento di dare nuovo lustro e potenza al melodic black metal. La band cita come maggiori ispirazioni formazioni (quasi tutte norvegesi, tra l’altro) come Obtained Enslavement, Kvist, Emperor ed Arcturus). In particolare in questo esordio The Ashen Abhorrence si sentono prepotentemente le eredità di questa band, sia nei singoli arrangiamenti orchestrali che nelle melodie vere e proprie. I suoni ovviamente sono resi più moderni e immediati, merito anche dell’ottima produzione a cura di Henri Sorvali (tastierista e mastermind di Moonsorrow e Finntroll).
Si sa poco della band e del concept dietro il disco, questo bisogna ammetterlo. Ma è abbastanza chiaro dove collocare la loro musica, invece. Le linee vocali come si evince fin dalla prima traccia “Chapter I – The Ashen Abhorrence” sono di matrice decisamente emperoniana, quindi all’ascolto sono taglienti e gelide come raffiche di vento; per quanto riguarda invece i riff e le linee ritmiche, diciamo che sono leggermente più “caldi” di quello che ci si potrebbe aspettare. Il sound complessivo si trova quindi nella terra di mezzo ideale tra un sound finlandese molto ancorato alle melodie e degli spunti di true norwegian black metal decisamente ben costruiti. Che la band sia molto interessata alle melodie, come detto, è palese negli ascolti di questo The Ashen Abhorrence, ed è altrettanto palese che i Pestilent Hex ci abbiano ricamato attorno tutta la loro proposta, dando vita ad un vestito perfetto e che crea un’atmosfera incredibile. In questo caso pezzi come “Chapter III – Mephistophelean Liaison” oppure “Chapter V – Old Hag” sono molto esplicativi riguardo gli intenti della compagine finnica. Quest’ultimo tassello in particolare è delicatissimo nella sua ferocia. Notevole è comunque il disco nella sua interezza, dalla già citata opener fino alla conclusiva “Chapter VI – Banishment”, scelta come singolo dalla band, in quanto può raccogliere egregiamente tutte le caratteristiche del sound targato Pestilent Hex.
L’esordio confezionato dai Pestilent Hex ci ha convinto quindi, risultando ben costruito e con eccellente personalità, contando che si incastona in un panorama (quello del black metal e nello specifico nella declinazione più melodica) che ormai è decisamente inflazionato e con un rapporto qualità/quantità non eccellente. L’intento è quindi abbastanza pretenzioso, ma malgrado questo, The Ashen Abhorrence è riuscito a incuriosirci fin dall’artwork e ci siamo ritrovati a dargli una possibilità. Dopo l’ascolto, ci siamo resi conto che era meglio dargliene più di una.
(Debemur Morti Productions, 2022)
1. Chapter I : “The Ashen Abhorrence”
2. Chapter II : “Nature Of The Spirit”
3. Chapter III : “Mephistophelean Liaison”
4. Chapter IV : Interlude – “Mists Of Oneiros”
5. Chapter V : “Old Hag”
6. Chapter VI : “Banishment”