Ex Nihilo, debutto dei Depths Above, potrebbe essere un disco già familiare a chi segue la scena black metal europea, essendo uscito originariamente nel 2018 e non avendo affatto sfigurato. La band dalla Repubblica Ceca, infatti, si è fin dal primo lavoro distinta per una proposta ambiziosa e articolata, e la nostrana Avantgarde Music ha colto la palla al balzo pubblicando la ristampa dell’album in vinile e digitale, con un master apposito realizzato da Gabriele Gramaglia (Cosmic Putrefaction, Vertebra Atlantis…).
L’ascolto non si perde in molti convenevoli ma entra subito nel vivo: la mezz’ora di durata è densa di stimoli e metamorfosi, con un’evoluzione generale che lega i vari brani. L’opener “Here and Everywhere” è schietta, con un approccio in cui spicca il susseguirsi convulso dei riff, i quali si intrecciano e si susseguono mantenendo dinamico e coinvolgente il flusso dei pezzi. Proprio il riffing dei Nostri si dimostra uno dei biglietti da visita dell’album: rende le composizioni compatte e coese, creando anche un dialogo tra diverse parti di chitarra nei momenti di maggior impeto. A metà tra il black metal e il death metal, tra la tradizione e gli spunti più creativi, le melodie evocative non perdono mai d’efficacia, così come l’alternarsi tra istanti cadenzati e taglienti e altri momenti di pura furia incontrollata. Laddove l’approccio dell’opener è in partenza sfrenato, la successiva “The Descent” è caratterizzata da scelte iniziali più ponderate, ma non per questo poco efficaci. Nei suoi primi minuti c’è un’alternanza tra parti cadenzate che rimandano alla tradizione del black metal e riff che trasudano death metal, e colpiscono senza particolari pretese. Nella seconda metà del pezzo l’atmosfera si fa più densa e occulta, con l’intensità che cresce a dismisura, e si mantengono in primo piano le buone capacità compositive dei Nostri e la loro bravura nel mantenere alta la dinamicità dei pezzi. Questa caratteristica risalta ulteriormente nel pezzo successivo, la strumentale “A Prayer”, divisa bruscamente in due metà che rimangono entrambe fonte di buoni riff e di atmosfere evocative. Dai primi attimi esagitati della suddetta opener fino agli ultimi momenti nevrotici della conclusiva title-track, per tutto l’album la band ceca mette in evidenza un songwriting mai banale, orientato verso una commistione di stili nella prima metà e verso un black metal sferzante e contorto in seguito.
Per compiere un salto di qualità definitivo ai Depths Above manca ancora qualcosa, quell’elemento che ne caratterizzi le composizioni, ma gli spunti validi sono chiaramente nel loro repertorio, così come il loro succedersi mantenendo costante l’attenzione, che in alcuni di passaggi di Ex Nihilo è notevole. Insomma, ai Nostri la sostanza non manca, sia per una parte strumentale multiforme e sempre accattivante che per il cantato che ne segue le stesse caratteristiche, e considerando come quella in questione sia la prima fatica del quartetto non si può che essere soddisfatti. Impossibile, infine, non citare l’artwork misterioso e ben in simbiosi con le atmosfere asfissianti della musica realizzato da Vama Marga, già noto per le copertine realizzate per band quali Vertebra Atlantis, Ad Nauseam e non solo, che in questo contesto è anche chitarrista della band.
(Avantgarde Music, 2022)
1. Here and Everywhere
2. The Descent
3. A Prayer
4. Ex Nihilo