Ritmiche serrate, distorsioni taglienti, visioni mistiche e groove delirante: tutto questo è il meraviglioso bagaglio musicale del trio MalClango. Progetto interessante e suggestivo nato a Roma nel 2017, il loro sound incastra i vari sottogeneri di nicchia come il math rock e il jazzcore, lasciando un’impronta massiccia e aggressiva sulle strutture dei brani. La lineup poi inusuale vede due bassisti e un batterista, che con un vortice estremo e di qualità,danno alla luce un mondo sonoro notevole, fatto di suoni acidi tendenti al jazz e l’aggiunta di monologhi importanti presi dal passato, come la nascita del genere umano e l’evoluzione della scimmia. L’identità del gruppo infine rimane sempre nascosta agli occhi della società, a partire dalle loro maschere bizzarre da gorilla che utilizzano in ogni apparizione al pubblico, lasciando quel mistero grottesco e un impatto sonoro devastante. Dopo un lungo silenzio di ben sei anni dal loro esordio discografico omonimo del 2017, il trio riprende da dove aveva interrotto, dando alla luce un nuovo tagliente lavoro dal titolo Sparagazzarre. La produzione viene affidata all’etichetta italiana Subsound Records e si nota subito un disco roccioso, ricco di spunti eccellenti, con un grande utilizzo di nuovi suoni vicino all’elettronica e l’esplorazione visiva e culturale di strumenti come la drum machine. Il risultato è una bomba incendiaria, tecnica e martellante che ci attira fino all’epilogo.
Dal sottosuolo arriva un segnale misterioso con l’apertura di “H.A.M. 9000”, un sensazionale passaggio spaziale che avvia subito un tiro sostenuto e geniale delle percussioni, con il giro di basso che incastra il synth frizzante di sottofondo fino ad esplodere nello spazio lontano. Un brano violento e allo stesso tempo melodico, che lascia quella vena artistica delirante nel tocco finale. Segue il primo singolo “Bravi Quasi Tutti”, una traccia energica e sperimentale, con una carica massiccia al suo interno, che dopo il suo inizio graffiante lascia una chiave solida, potente e con buon umorismo nei cori, descrivendo a pieno la protesta dell’uomo contro l’umanità. “Bulkanus” invece è una suite che inizia lentamente, con il timbro magico del basso e trascina l’emozione verso un paradiso di anime perdute; poi all’improvviso il balzo pesante della batteria si spoglia di tutti i suoi peccati esplorando una ritmica quasi electro dance. Su “Minestrone Tric & Trac” si seguono le stesse sensazioni, per una composizione disturbante e ripetitiva, che ci proietta verso un tappeto complesso math rock simile ai brani irregolari degli americani Battles. In Millenovecentottantaquando” invece veniamo travolti da qualcosa di estremo, su un sound a tratti inquietante che inserisce una tematica frenetica fuori controllo. Le sfumature elettroniche tornano con curiosità nelle note caotiche di “Kraf Twerk”, al suo passaggio la nostra attenzione viene catturata dal gioco danzante e catastrofico della drum machine, che sposta gli equilibri verso un muro oscuro di suoni down tempo e una vibrazione incredibile. Ci avviciniamo alla conclusione, ma prima notiamo la prepotente title-track “Sparagazzarre”, una canzone furiosa e travolgente, che viene sporcata dalla linea vocale confusa e il ritmo devastante, abbracciando una simbiosi polverosa. “Findellafiera” chiude il disco, uno dei brani più enigmatici e completi di quest’opera. In questo caso notiamo tutto l’orchestrale gusto musicale di questi ragazzi, che amano spaziare nelle tematiche più assurde, pur mantenendo una personalità unica e inossidabile.
I MalClango tornano con un album stupendo, ricco di idee interessanti e una quantità di tematiche solide e personali che fanno gridare al capolavoro, per gli amanti del genere che vogliono perdersi nei meandri della mente.
(Subsound Records, 2023)
1. H.A.M. 9000
2. Bravi Quasi Tutti
3. Bulkanus
4. Minestrone Tric & Trac
5. Millenovecentottantaquando
6. Kraf Twerk
7. Sparagazzarre
8. FindellaFiera