Non era assolutamente facile tenere alta l’attenzione dopo un album di grande intensità qualitativa come Funeral Cult of Personality uscito due anni fa. Per riuscire nell’impresa gli Abysmal Grief hanno scelto di unirsi alla Avantgarde Music, realtà italiana di primissimo piano, da sempre impegnata in un percorso qualitativo di livello. Dalla loro liaison arriva questo Despise The Living, Desecrate The Dead, raccolta di inediti che per i motivi più disparati non sono mai stati pubblicati, che spazia nel lustro che va dal 2016 al 2021. Concettualmente parlando, degli Abysmal Grief sappiamo praticamente tutto; aggiungere ora dettagli ad una realtà che ha fatto la storia di un certo tipo di pensare la musica avrebbe poco senso. C’è solo da lasciarsi avvolgere dalle trame sonore del combo genovese come sempre ispiratissimo, e perdersi nell’oscurità incalzante, accompagnati da quel sound che negli anni abbiamo imparato a riconoscere e che rende i Nostri un qualcosa di immediatamente riconoscibile.
Tra i brani proposti spiccano anche due cover, “Missa Est” dei The Black e “A Forest Mass” dei loro concittadini Zess, che impreziosiscono ulteriormente un album che merita indubbiamente l’acquisto. I richiami sono da cercare a nostro avviso piuttosto nel sound più oscuro e maledetto degli anni Settanta, soprattutto in ambito nazionale. Di quel coacervo di fervida creatività gli Abysmal Grief hanno raccolto l’eredità, costruendosi una formula musicale che portano avanti ancora oggi con ortodossa fierezza. La loro liturgia perversa li colloca tra quelle realtà cui non possiamo non fare riferimento quando cerchiamo di raccontare la musica evocativa degli ultimi venti/trent’anni in Italia. Casuale il fatto che vengano da una città come Genova? Non credo, anzi. Forse proprio il capoluogo ligure ha contribuito e non poco alla loro crescita, da sempre impermeabile a ogni elemento esterno non indirizzato al culto della morte terrena.
Come sempre il loro sound verte su di un’oscura pesantezza, essenziale e diretta che arriva a bersaglio sin dal primo ascolto: confinarli nel territorio dell’occult doom è forse riduttivo, il loro approccio sonoro va oltre i confini di un sottogenere che non riesce a spiegare la forza esplosiva di una band che ha scelto di procedere nel proprio percorso fregandosene delle mode e dei trend e del tempo che inesorabilmente scorre ma che non sembra scalfirne la freschezza di un approccio gotico e occulto che si sublima nella negromanzia. Per i pochi che ancora non avessero avuto modo di entrare in contatto con l’aldilà sonoro cantato degli Abysmal Grief quest’album è un buon modo per fare la conoscenza con un mondo tanto oscuro quanto affascinante, che dal 1996 miete vittime in nome di un esoterismo che fa della filosofia nera e del nichilismo la fonte a cui abbeverarsi.
(Avantgarde Music, 2023)
1. White Coffins
2. Mortician
3. A Forest Mass
4. Missa Est
5. March Macabre
6. The Curse Of The Toad
7. Estremo Dolore
8. Arcanum Magisterium
9. Ancient Obituaries