Una fuga schizofrenicamente indotta dalla malattia o una necessità intrinseca altrettanto impossibile da placare? Questo il dilemma di un album internazionale che abbatte distanze e cliché, provando a trovare un linguaggio che possa dirsi veramente globale e che in modo globale possa raccogliere le istanze di tutti i popoli. Letteralmente la Dromomania è la tendenza nevrotico-ossessiva che si manifesta attraverso il bisogno, difficilmente sopprimibile, del vagare da un posto all’altro, in modo afinalistico. Anche detta idiosincrasia dell’abitare presso un’unica dimora esistenziale, è il segno di un disturbo molto più grave, come quello bipolare, quello ciclotimico, borderline o schizofrenico.
Del carattere patologico del termine l’album mutua la necessità di spostarsi, da un punto di vista sonoro, in continuazione, senza lasciare il tempo di adattarsi alla nuova collocazione, in modo continuo, ciclico, inarrestabile, spiazzando l’ascoltatore; un disco assolutamente ”in movimento” che funge da via di fuga dalle angosce del quotidiano. Scendendo sul piano strettamente musicale Dromomania è l’ultimo album targato Cemento Atlantico, il secondo della sua discografia dopo Rotte Interrotte, il debutto del 2021. Ma è anche e soprattutto un lavoro da cui risulta difficile emanciparsi una volta iniziato l’ascolto.
L’album è un autentico viaggio sonoro, totalizzante, privo di apparenti punti di riferimento, ma in realtà legato dalla necessità di accrescimento culturale e sociale dell’autore che proprio nel viaggio e nella contaminazione quotidiana con il contatto diretto, trova la linfa vitale. Dalla Thailandia all’est europeo, passando – tra le altre – per l’Amazzonia, l’India, il Nicaragua e l’Andalusia attraverso strade che non sempre compaiono sulle mappe, per un’opera di world music contemporanea e nomade, in cui la componente elettronica – preponderante – si mescola con suoni locali, catturati sul campo dando vita ad un album davvero molto intrigante. In un momento storico nerissimo in cui vogliono dividerci un disco come questo unisce e “cementa”.
(Bronson Recordings, 2024)
1. Garawek Khaos
2. Kashi fire
3. El que puede hablar
4. The land of lions
5. Danza negra
6. Via Pablo Neruda
7. Tablao
8. Arranque de Bocas