1. Crossing My One Good Finger
2. Superglued Tooth
3. White Man’s Gonna Lose
4. Hopeless Moronic
5. Visions Divide
6. The Hall Of Cost
7. When Push Comes to Shank
8. I Was Never Good At Meth
9. Burn The Witness
Seconda prova per i Corrections House, malsana creatura formata da Scott Kelly (Neurosis), Sanford Parker (Minsk), Bruce Lamont (Yakuza) e Mike IX Williams (Eyehategod) ed incapace di cogliere il lato positivo (ammesso che ci sia) di qualsiasi cosa partorita da questa società di merda, oberata dai rifiuti dell’umanità.
I suoni dettati dal martellamento ferroso di usi e abusi di elettronica e i riff alla Godflesh sono gli elementi portanti del sound dissonante e deviato di questa band. L’atmosfera è davvero nociva, durante l’ascolto si respirano boccate di monossido di carbonio a pieni polmoni, in particolare nella siderurgica e opprimente “The Hall Of Coast” e nella ronzante, ossessiva “Burn The Witness”. Visioni medio-orientali futuristiche (si vedano “White Mans Gonna Lose” e la sublime “When Push Comes To The Shank”, impreziosita dai magistrali interventi del sax di Lamont ) si alternano a momenti di pura paranoia, capace di emergere soprattutto in “Superglued Tooth”, dove appaiono inni maligni, voci malate e subliminali. “Crossing My One Good Finger”, una delle perle nere dell’album, sembra essere uscita da un demo dei Neurosis del periodo Souls At Zero (1992) per via della apocalittica decadenza e dell’ossessiva paranoia che riesce a trasmettere, riportando la nostra mente ad un album e un periodo veramente inquietante. C’è spazio anche per una ballata (“Visions Divine”), che sembra appartenere ad un Johnny Cash alle prese con i mali della vita, capace di dipingere, insieme a Lamont, l’ennesimo quadro malinconico e privo di cornice.
Questo comeback dei Corrections House supera agilmente il già buon esordio: in quest’occasione Kelly e soci hanno prodotto un lavoro che rimarrà a lungo impresso nelle nostre menti. Know How To Carry A Whip è la prova che se quattro menti brillanti riescono a unire i loro pensieri musicali con serietà sono ancora capaci di partorire scenari sonori malsani e allucinanti, capaci di non sfigurare anche alla luce del notevole curriculum dei musicisti coinvolti.
8.5