Codex Obscura Nomina non è semplicemente uno split, rappresenta bensì un autentico confronto tra due modi diversi di assimilare la materia grezza del black metal e riplasmarla a proprio piacimento. In queste cinque tracce si confrontano due mentalità diverse, a volte convergenti e a volte opposte, due vere e proprie scuole di pensiero. Da una parte le quattro prime tracce, che vanno a comporre Spectral Subsonic Waves (The Sound is an Organic Matter), opera esclusiva della forma mentis dei francesi Blut Aus Nord (qui rappresentati dal solo V.), e dall’altra i cugini d’oltreoceano Ævangelist con Threshold of the Miraculous. Anche se sostanzialmente distanti (ma non opposti), questi due progetti hanno radici musicali concettualmente simili, e il confronto che ne deriva risulta gradevole e per certi versi inaspettato.
Se i Blut Aus Nord non necessitano di presentazioni è anche vero che ogni loro sforzo artistico sia una creatura polimorfa a sé stante. È infatti difficile districarsi nella loro discografia, cercando palesi punti di contatto tra gli album che non siano le connessioni ideologiche delle trilogie realizzate. Anche in questo caso Vindsval ha scatenato la propria perversa fantasia e liberato uno di quei mostri unici nel loro genere. Ciò che Spectral Subsonic… presenta al mondo è un’amorfa unione tra noise, industrial, black metal e certi richiami di matrice jazz; si passa dalle cadenze jazz di “Evanescent Hallucinations” al lento ondeggiare di “Ressonance(s)”, fino al claustrofobico incipit di “The Parallel Echöes” per finire trascinati in un vortice di follia simil-techno che va a braccetto con i sottofondi neo-gotici di “Infra-Voices Ensemble”. Come sempre, trattandosi di Vindsval e dei suoi orrori, non ci si deve approcciare a della musica in senso stretto ma piuttosto a dei concetti puri resi in musica.
Altra band che non ha bisogno di presentazioni sono gli americani Ævangelist, promotori di un orrore sonoro tutto loro che non necessita di paragoni o spiegazioni ulteriori. “Threshold Of The Miraculous” consta di una durata di ventidue minuti, in cui Matron Thorn ed Ascaris si dilettano a passare da regimi dissonanti a mid tempo con sezioni ritmiche spesso slegate tra loro, fino all’inserimento di spoken words che sembrano uscire dall’indimenticabile Perdition City degli Ulver ed un lungo intermezzo di matrice psych industrial. Distante eppure simile a quanto proposto a suo tempo dai Nostri, in “Threshold of the Miracolous” regna un caos a stento tenuto a freno, nel quale cercare un nesso o una struttura basse risulta difficile se non inutile.
Il limite di questo split è l’accostamento di questi due continenti così distanti. La raffinata follia di V. se accostata alla follia pseudo-imbrigliata di Matron ed Ascaris risulta artisticamente superiore e inficia pertanto la riuscita degli sforzi dei due americani (il loro è un sound da sempre meno curato e tendente al lo-fi). Se però analizziamo il tutto sotto la lente della sperimentazione sonora non possiamo non applaudire a due delle entità più costanti della scena internazionale.
(Debemur Morti Productions, 2016)
- Evanescent Hallucinatios
2. Resonnance(s)
3. The Parallel Echöes
4. Infra-Voices Ensemble
5. Threshold Of The Miraculous