Seguendo la scia del tutto sommato positivo album di debutto, So fallen alle Tempel, gli svizzeri Aara ad appena un anno di distanza rilasciano il suo successore, En Ergô Einai. La band si contraddistingue per un black metal personale, che ben equilibra la parte melodica con quella più grezza e aggressiva, e non per niente la Debemur Morti Productions ne ha notato il potenziale.
Partiamo col definire lo scenario in cui si viene trasportati da questo ascolto. Il coinvolgimento offerto dalla musica è molto, e i Nostri riescono a immedesimarci in un contesto pienamente illuministico, grazie a un senso di eleganza d’altri tempi che veleggia nell’intero disco che si può percepire anche grazie all’artwork.
Le componenti della proposta sono abbastanza classiche, una voce straziante si unisce a una parte strumentale dalle caratteristiche opposte tra di loro, che sa essere più aggressiva e diretta così come deliziarci con delle intriganti melodie, solitamente affidate alla chitarra solista e al suo continuo tremolo picking. Le atmosfere generate sono molto evocative, a tratti vagamente uniformi, ma mai al punto da sfociare nella monotonia, vista anche la durata contenuta del lavoro, che sapientemente non si dilunga eccessivamente limitandosi a una mezz’ora abbondante.
Dopo la partenza meditativa dell’opener “Arkanum”, l’intensità cresce e accennerà solo in episodi isolati a una discesa. “Aargesang (Aare II)” è un esempio di questa variazione del leitmotiv, in quanto l’introduzione atmosferica influenza tangibilmente il prosieguo del brano visto anche il ruolo centrale dei synth, ma il pezzo si collega comunque bene alle altre composizioni. Dopo “Entelechie”, che alterna consapevolmente un mid-tempo ad altre parti più rapide, la conclusiva “Telôs” si dimostra il brano più assortito del disco, con i suoi sprazzi particolarmente atmosferici che vengono inseriti molto bene.
Gli svizzeri sono partiti dall’eredità lasciata dal loro disco di debutto, elevandone la qualità fino ai livelli di tutto rispetto di questo suo successore. En Ergô Einai conferma la formazione come una delle più interessanti e soprattutto promettenti del panorama europeo: i risultati ottenuti nel giro di due anni fanno sperare molto bene per il futuro, essendo un ottimo esempio di come la validità di una proposta possa rimanere preservata pur facendo succedere delle produzioni in un breve lasso di tempo. La domanda ora è ben precisa: il loro terzo full length riuscirà a essere quello del salto di qualità definitivo?
(Debemur Morti Productions, 2020)
1. Arkanum
2. Stein auf Stein
3. Aargesang (Aare II)
4. Entelechie
5. Telôs