L’appuntamento annuale del sampler di Les Acteurs de L’Ombre Productions (da qui, per comodità LADLO) si rinnova puntualmente con Sampler MMXX, ovvero la settima edizione di una raccolta che passa in rassegna quanto di meglio ha da offrire il catalogo dell’etichetta francese. A testimonianza di un 2020 (tanto infausto da un lato, quanto dall’altro) prolifico, LADLO produce due dischi contenenti – è il caso di dire – la crème de la crème di un frangente ben specifico del panorama estremo francese (e non solo) che si sviluppa tra post-black metal, atmospheric black metal, epic medieval black metal e black metal più vicino alla tradizione. La straordinarietà della suddetta raccolta consiste nell’assoluta concretezza e pertinenza con la quale si presenta, in quanto, pur spaziando in un quadro del black metal (perlopiù moderno) piuttosto vasto ed eterogeneo, tutta la musica presentata dall’etichetta francese ha un fil rouge che tiene insieme tutto il roster, rendendolo omogeneo pur nella sua pluralità. La raccolta è disponibile dal 18 luglio in formato digitale e digisleeve doppio CD, fregiata da un artwork d’eccezione di View From The Coffin.
La soluzione del doppio CD consente di avere nel primo disco il canonico excursus da sampler di 14 brani, estratti dalle release 2020 della label, che già da solo fornisce un’idea ben dettagliata di quanto avvenuto in LADLO nel corso l’anno, mentre il secondo disco presenta interamente contenuti speciali, ovvero preview di dischi inediti (al momento della pubblicazione della compilation), brani esclusivi, demo, live e pre-produzioni. Dunque questo secondo disco, per quanto dovrebbe risultare accessorio, diventa invece fondamentale nell’instillare il germe della curiosità per le future uscite e, all’ascoltatore particolarmente famelico/attento, fornisce dei dietro le quinte significativi, che coinvolgono con efficacia e trasparenza. Il quadro dspecifico che offre il sampler si può dividere in alcune macro-sezioni, che collimano sempre tra loro ma che assumono diverse sfaccettature, partendo dal post-black/atmospheric black metal: probabilmente il segmento più caratteristico della label, che viene rappresentato nella suddetta raccolta da nomi di assoluto prestigio come Pénitence Onirique, In Cauda Venenum (recensione di G.O.H.E. qui), Asphodèle o presentando addirittura brillanti compenetrazioni tra post-black metal e (blackened) post-hardcore come Sons of a Wanted Man (Belgio), Bait (recensione di Revelation of the Pure qui) e Mur, quest’ultimi che perfino aggiungono cervellotici elementi progressivi ed elettronica schizofrenica alla propria contaminazione. D’altro canto il suddetto frangente non può sfigurare (ed infatti non lo fa) considerando che in passato LADLO ha accolto nel proprio roster band emblematiche del genere come The Great Old Ones, Regarde Les Hommes Tomber o Au-Dessus (Lituania), per citarne alcune. A seguire, la seconda quota di maggioranza è rappresentata da quel black metal ispirato dalle prime ondate novantiane del genere, che qui prendono la forma di un black metal si demoniaco, oscuro ed apostatico, ma che pur indirizzando alla tradizione sanno di nuovo. Tale frangente è rappresentato da band, anche di rilevanza storica, come Seth o da act più recenti come Moonreich, Decem Maleficivm (Cile) o Grave Circles (Ucraina, recensione di Tome II qui), quest’ultimi a cavallo tra le radici del genere e le influenze polacche che imperversano nel panorama internazionale.
Un’altra nicchia, ricavata con un certo riguardo, all’interno del catalogo di LADLO, e con altrettanta attenzione riportata in Sampler MMXX, è quella black metal, perlopiù sinfonico/orchestrale, su tematiche epico/medioevali (presenti sia nell’estetica che nelle lyrics), riprese anche musicalmente tramite l’impiego di strumenti come l’organo liturgico, gli ottoni o gli archi, citandone solo alcuni che compongono la vasta palette sonora del suddetto segmento. In questo peculiare frangente, strettamente legato all’aspetto letterario che dipinge fantasie o fatti storici del medioevo, spiccano band quali Darkenhöld, Crépuscule D’Hiver e Griffon: le ultime due hanno oltretutto dedicato un focus tematico su vicende storiche francesi del periodo medioevale (e non solo). Da non dimenticare act che nella raccolta risultano tanto singolari quanto validi come gli Spectrale progetto folk/acustico di Jeff Grimal (ex-The Great Old Ones), i Borgne (Svizzera) che propongono una surreale ed ispirata commistione tra elementi elettronici/industrial e black metal, o i due act progressive/black metal Maïeutiste e Monolithe, allargando ulteriormente, con questi ultimi nomi, la già vasta proposta della label. Il comparto tecnico/sonico del disco 1 è, come di consueto per l’etichetta francese, di alto livello, grazie a produzioni intellegibili e ben curate, in linea con il gusto moderno della proposta artistica, seppure con ragionevoli alti e bassi che comunque rimangono sempre nel range delle produzioni professionali e d’alto livello. Il primo CD di Sampler MMXX riesce oltretutto anche ad avere, da un brano all’altro, un volume ed un timbro piuttosto omogeneo, rendendo l’ascolto scorrevole. Tale caratteristica è quantomeno rara e da apprezzare nelle compilation di questo tipo, specialmente considerando le 14 tracce/band del solo primo disco. Altrettanto però, per forza di cose, non di può dire del secondo disco del sampler, poiché quest’ultimo presenta contenuti extra di natura eterogenea, quali pre-produzioni, live, demo ed effettivi master, ognuno con un proprio volume ed una propria qualità sonica, che qui, ragionevolmente, in alcune tracce risulta bassa. Questo lato raw/lo-fi però risulta affascinante, svelando i retroscena delle produzioni coinvolte in LADLO nel loro stadio primordiale.
Dunque un’importante fetta del black metal francese (e non solo) viene racchiusa in Sampler MMXX, che con puntualità annuale fornisce un resoconto dello stato di salute di un segmento musicale ben specifico e che nel 2020 può dirsi (purtroppo non come tutto il resto) in forma smagliante, non solo per qualità e quantità dei contenuti (che in questo doppio CD raggiungono quota 25 tracce) ma anche per varietà nella palette espressiva proposta, indice di una inequivocabile fertilità. La coerenza del catalogo di LADLO va ben oltre la condivisione del genere principale da parte di tutto il roster (ovvero il black metal, qui sviluppato in molte delle sue forme più interessanti), piuttosto è presente in tutte le sue release un invisibile filo conduttore, che silenziosamente e senza invadenza accomuna con marcato carattere tutto il catalogo della label francese, a tal punto che l’ascoltatore più esperto ed attento potrebbe benissimo individuare una release LADLO ancora prima di scoprirne la provenienza.
(Les Acteurs de L’Ombre Productions, 2020)
CD #1
1. Mur – Black Core
2. Pénitence Onirique – Vestige
3. Seth – A la mémorie de nos frères
4. Grave Circles – When birthgivers recognize the atrocity
5. Bait – Forlorn souls
6. Maieutiste – Veritas II
7. Asphodèle – Décembre
8. Decem Maleficivm – Instinct
9. Moonreich – To crawl this world
10. Belenos – Bleizken
11. Sons of a Wanted Man – Under a lightless sky
12. Monolithe – Ignite the heavens (Part 1) with Didier Forget (saxophone)
13. Borgne – As far as my eyes can see
14. Numen – Iraganeko errautsakCD #2
1. Griffon – L’ost capétien
2. Aorlhac – Laborieuse complainte (preprod version)
3. Crépuscule D’Hiver – Tyran de la tour immaculée
4. In Cauda Venenum – Déliverance (preprod version without vocals)
5. Spectrale – L’Impératrice
6. Darkenhöld – Le bestiaire fantastique (preprod version)
7. Les Chants de Nihil – Ma doctrine, ta vanité (preprod version)
8. Hyrgal – Représailles
9. Blurr Thrower – Les voûtes (preprod version)
10. Aorlhac – Le bûcher des Cathares (Live at Tyrant fest)
11. Jours Pales – Illunés (preprod version)