La band tedesca Glasgow Coma Scale torna alla ribalta con il nuovo album Sirens. Prodotto per l’etichetta Tonzonen Records di base a Krefeld in Germania, in questo lavoro vediamo il progetto cambiare sound e stile di registrazione. Infatti al suo interno troviamo diverse novità, come l’ingresso nella line-up di un nuovo batterista, e un impatto più pesante, soprattutto nelle sonorità che vanno verso lo stoner/sludge, mantenendo però la solita tematica post-metal.
La band di Francoforte si cimenta in questa nuova creatura dal forte impatto sonoro e visivo, il tutto viene racchiuso già nella copertina oscura a tema fumetto, creata dall’artista grafico Marek Sulewski. Questa atmosfera tetra e ipnotica è stata una fonte d’ispirazione per l’intro dell’album “Orion” dove rumori misteriosi fanno capolino nella parte iniziale del brano, come a voler attivare un meccanismo interrotto. La voce sussurrata preannuncia qualcosa di indefinito e subito dopo le chitarre distorte cavalcano il tiro incendiario, sopra la ritmica notevole. Il cambio centrale infine lascia da parte la sfuriata principale e un segnale fuori dal tempo si avvolge al passaggio ruvido del finale, in perfetto stile post-metal. Un’apertura preziosa con quel qualcosa di cosmico e struggente. Segue “Magik”, una traccia rocciosa che lascia un segnale forte all’ascoltatore. Il giro di basso corposo si incontra con i cambi più spediti delle chitarre, per un tappeto magico e di grande gusto personale. Troviamo anche un videoclip diretto dal visionario Marjo Gre, che ritrae la figura femminile in tutto il suo splendore. Invece la storia di “Underskin” viene da un sondaggio fatto su Facebook, dove ai fan viene lasciato un estratto del brano, chiedendo suggerimenti per un titolo adatto, che alla fine viene indirizzato su questo, suggestivo e senza dubbio il preferito della band. Nella struttura del brano si innalzano emozioni incredibili, grazie al lavoro preciso della fase ritmica che sopra onde sonore delicate si lascia andare a un vortice stupendo. Nella parte finale la traccia rallenta, per poi esplodere tutta la sua rabbia repressa e inconfondibile. Una delle composizioni migliori, incentrata su un’intensità infinita che riscalda le anime più fragili. “Sirens” trasmette un senso di malinconia al suo passaggio, con arpeggi leggeri e sensibili che si agitano sotto il cambio aggressivo della parte conclusiva. La grande qualità della band viene messa in risalto in questa composizione, che con il passare degli anni ha acquisito una maturità preziosa. Questo viaggio meticoloso continua a ritmi sostenuti con “Day 366”, uno dei brani più lunghi, dove si torna sensibilmente alle origini del gruppo, con strutture molto ariose e cariche di sentimenti. Chiudiamo con “One Must Fall” dove notiamo un’altra caratteristica speciale, racchiusa in una linea vocale, che spiazza in modo definitivo i fan più attenti, lasciandoli sorpresi e curiosi.
I Glasgow Coma Scale portano un cambio di rotta definitivo al loro mondo: riff aggressivi si spengono su cavalcate dolci e ben articolate. La loro grande tecnica riesce a spingerli anche oltre il semplice post-metal, centrando in pieno l’obiettivo.
(Tonzonen Records, 2021)
1. Orion
2. Magik
3. Underskin
4. Sirens
5. Day 366
6. One Must Fall