Tornano gli Au-Dessus, a cinque anni di distanza dal precedente album pubblicato nel 2017, e iniziano un nuovo capitolo della loro carriera con l’EP Mend. I primi passi mossi dalla band lituana con l’EP omonimo e l’album End of Chapter sono stati intriganti, meritandosi discrete attenzioni nei confronti del black metal proposto, viste anche le possenti componenti post e sludge che hanno donato vigore alle composizioni. Con questo EP i Nostri mettono subito in chiaro come nonostante la lunga attesa, la loro musica continui per la stessa strada, cercando di proseguire la propria evoluzione.
L’impatto spietato ai lituani non è mai mancato, e questo si è sempre potuto constatare. Ciò che invece si fa notare in questo nuovo lavoro sono i continui miglioramenti dal punto di vista compositivo, che già rendevano End of Chapter un disco molto godibile, ma qui paiono ancora più evidenti e somministratori di buone speranze per l’album che, auspicabilmente, seguirà questo EP. I cinque brani prendono a piene mani da tutto ciò che si può ricollegare al post-black metal, con i due elementi chiave che sono naturalmente i riff glaciali e dritti al punto e le atmosfere mastodontiche e asfissianti. Quanto si può ascoltare spazia tra attimi trascinanti con sentori epici in stile Regarde les Hommes Tomber e l’oscurità degli Ultha, per fare un paio di esempi, senza dimenticare settori dissonanti e scabrosi. Mend è un EP feroce e schietto, i cui cinque pezzi sono ognuno un frammento di una mente tormentata alla ricerca della tranquillità con i propri demoni interiori. Un pellegrinaggio verso la percezione di sé stessi, così viene descritto dai membri della band, che per 25 minuti non lascia niente al caso ma trasmette energia senza interruzioni. L’ascolto è un crescendo di tensione, tra pezzi dal piglio aggressivo (“Negation II”) e altri più cadenzati e atmosferici (“Epiphany”), fino alla conclusione con l’esplosiva “Alienation”.
Mend non scrive nulla di nuovo nel panorama post black metal europeo, ma è un lavoro efficace, che si fa ascoltare ripetutamente senza apparire ridondante. Un attestato del valore degli Au-Dessus, realtà molto interessante che dopo un silenzio di cinque anni è tornata in grande stile, con cinque brani che fanno ben sperare per il futuro e dimostrano come i primi lavori non fossero un semplice fuoco di paglia.
(Les Acteurs de l’Ombre Productions, 2022)
1. Negation I
2. Negation II
3. Lethargy
4. Epiphany
5. Alienation