Il complesso che riesce a trasformare il cinema in musica è tornato. Per chi non lo sapesse, e questo è un male, stiamo parlando dei transalpini Hypno5e con la loro nuova fatica dal titolo Sheol. Li avevamo lasciati qualche anno fa con un disco stellare come A Distant Dark Source e quindi come ogni volta ci chiediamo se i Nostri riusciranno a mantenere le attese. Non ci resta che addentrarci in questa selva densa di strati sonori che è la loro versione dell’avantgarde metal. Mettiamo il loro sesto disco nel lettore CD e si parte.
“No tengo ganas de vivir corazón” è l’ultima frase straziante ed emblematica del primo brano “Part I – Late Sorrow”, dopodiché si passa alla vera prima canzone di questo Sheol, ossia “Part II – Lands Of Haze”. Frasi parlate in castigliano, vocalizzi armoniosi e malinconici si alternano a parti più abrasive e ruvide che si spingono quasi ai confini del –core, ma d’altronde è questo il bello e la forza dell’avant-garde: sperimentazione. Furiosa invece “Lava From The Sky”, il quartetto francese sprigiona un’energia terremotante tra breakdown, tremolo e pinch armonici. Ovviamente, visto che stiamo parlando degli Hypno5e, non finisce qui: arpeggi spensierati di chitarra e voci pulite coinvolgenti traghettano l’ascoltatore verso le stelle. Il boss finale di questo album è l’ultima traccia dalla durata di oltre 12 minuti, stiamo parlando di “Slow Steams Of Darkness – Part II: Solar List” ed è decisamente la canzone più stratificata e complicata dell’intero lotto. Un susseguirsi di emozioni contrastanti, positive e negative, in poche parole è un brano da far venire i brividi per quanto è bello e originale, di fatti non annoia mai nonostante la lunga durata.
Un’altra perla in casa Hypno5e e per tutti gli amanti di queste sonorità ibride tra il prog metal e avant-gard. Sempre molto apprezzate le incursioni in spoken word probabilmente tratte da veri e propri film. Dulcis in fundo una produzione semplicemente perfetta che permette di ascoltare al meglio queste 8 gemme musicali. Ancora una volta promossi a pieni voti. Nulla da aggiungere se non che Sheol si candida ad album dell’anno per il sottoscritto.
(Pelagic Records, 2023)
01. Part I – Late Sorrow
02. Part II – Lands Of Haze
03. Bone Dust
04. Tauca – Part I – Another
05. Lava From The Sky
06. The Dreamer And His Dream
07. Slow Steams Of Darkness – Part I – Sacred Woods
08. Slow Steams Of Darkness – Part II: Solar Mist
8,5