Da New York il massiccio e catartico duo americano Netherlands torna sulle scene musicali con un caotico nuovo album. Il loro percorso progressive metal vede molte influenze sperimentali e sludge, sotto un tiro pesante e disturbante. Il progetto nasce nel 2010 dalla mente contorta di Timo Ellis che, aiutato dal batterista David Keith, abbraccia un contrasto creativo, prendendo spunto alle dinamiche eccellenti degli Swans, band storica degli anni Ottanta. Severance, prodotto per la label finlandese Svart Records, racchiude un tappeto orchestrale di dieci brani violenti e delicati, che con intensità aprono uno spiraglio di speranza. Ai momenti estremi poi si mescolano tematiche sensibili e melodiche, lasciando un cambiamento radicale e introspettivo.
“Sicarrivallio” è il primo segnale di questo lavoro, con un tono lento e oscuro su una struttura acida e gutturale. Il brano si avvale della mistica collaborazione del vocalist Michael Dafferner, che mette in mostra il suo timbro growl in un travolgente passaggio furioso che ci trascina nella follia; una traccia che rompe gli schemi e ci inoltra in una sensazione spaventosa. Segue la graffiante “Swimming Dog” una tradizionale canzone che mescola le distorsioni aggressive sopra urla di odio malinconiche. “Omisha” ha un groove audace che tende al crossover; sulla linea vocale si sprigiona una ritmica dolce che si traveste in un limbo sospeso di rap metal in stile Rage Against the Machine. Sullo sfondo poi si libera il vortice di chitarre corpose di “Animal Insults”, una traccia che aggiunge una buona dose di elettronica, sotto un passaggio delirante e rumoroso. Infine la distorsione quasi doom incastra la vibrazione irregolare delle voci, per un brano futuristico e complesso. La title-track “Severance” all’inizio aziona un’atmosfera inquietante, che procede al rilento. Subito dopo, all’improvviso, invita un assolo di chitarra tecnico e la linea vocale confusa, che si stabilizza in un pattern geniale di batteria, per una sinfonia psichedelica. “Blue Whale” è un altro brano che presenta una struttura furiosa e irregolare, inserendo la tipica voce lunare e malinconica, con sprazzi di noise e un accento di punk rock nel finale. La batteria potente di “Goons” invece fa prendere una piega strana al disco, con l’insieme di voci avvolgenti e sfumature che distolgono l’attenzione, per lasciare un punto critico sul pianoforte finale inaspettato. Prima di concludere ci soffermiamo su “Glow Stick”, una canzone breve e macchinosa, con un timbro disordinato e urla estreme, per una sensazione stile videogioco 8 bit. Si respira un ambiente diverso con l’inusuale ballata lenta di “Silencio” e una sensuale cavalcata sognante. Chiudiamo questo viaggio surreale con le chitarre pulite di “Celia’s Mansion”, una composizione oscura che sprigiona tutta la sua adrenalina nei riff sporchi e nel tocco spaziale conclusivo.
Severance è un lavoro strano e difficile da digerire, nel complesso però il duo riesce a trasmettere ogni lato più caratteristico della loro carriera, lasciando un piacevole ricordo all’ascoltatore.
(Svart Records, 2023)
1. Sicarrivallio (feat Michael Dafferner)
2. Swimming Dog
3. Omisha
4. Animal Insults
5. Severance
6. Blue Whale
7. Goons
8. Glow Stick
9. Silencio
10. Celia’s Mansion