“Everybody was kung fu fighting“, così recitava la canzone del mitico Carl Douglas, la quale profetizzava l’imminente arrivo della musica punk, metal, e delle loro rispettive danze. Diciamocelo, noi tutti, alle volte, abbiamo bisogno di musica per fare delle mosse di kung fu; ritenetevi dunque fortunati qualora vi ritrovaste nella suddetta situazione, perché l’album di cui vi parlerò oggi, riuscirà sicuramente a suggerirvi delle pericolose acrobazie. Rivers of Heresy è un album veloce, distorto e sicuramente apprezzato da Chuck Norris; ma qualora non lo conosceste non temete: stringetevi alla vita una cintura nera, e continuate a leggere questa recensione. Gli Empire State Bastard sono un supergruppo composto da Simon Neil dei Biffy Clyro e Mike Vennart degli Oceansize, al quale si sono prestati altri due musicisti: Naomi Macleod al basso, e, alle pelli, nientepopodimenoche il leggendario Dave Lombardo. Il metal, dunque, è più che assicurato.
La band dà inizio alle danze con “Harvest”, un brano abrasivo nel quale non viene nascosta la passione per i riff metalcore bastardi, tra dissonanze e bending, rallentate e cavalcate, unite ad una esplosiva batteria che riuscirà sicuramente a mettervi di buon umore. Ci facciamo strada tra chuggate e urla altamente distorte fino al terzo brano, “Moi?” (sì, te), brano che si apre a sonorità melodiche, à la The Dillinger Escape Plan, principiando con voce pulita, per poi, ovviamente, proseguire con delle urla distorte, sopra un impetuoso mare di riff stoner. Piacevole, oltre che funzionale al riposo degli arti, che come ben sappiamo è fondamentale al fine di non danneggiarli. “Dave, attacca col tupa-tupa!” e Dave ubbidì; il successivo brano, “Tired? Aye” (a dire il vero no, mi sono appena riposato) è privo di chitarra e basso: rispondono all’appello solamente voce e batteria. Il risultato è sicuramente simpatico al primo ascolto, un po’ meno nei successivi. Proseguiamo con “Sons And Daughters”, dove un imponente riff viene immerso in un calderone bollente di fuzz, ed io, nel dubbio, inizio a fare stretching, che magari è la volta buona per sferrare qualche colpo. Sono passati quasi sei minuti, e zero colpi sono stati sferrati. Beh, sarà per il prossimo brano. “Stutter” fa della sonorità punk rock il suo punto di forza, tirando il brano al punto giusto ed utilizzando perfino il synth, seppur brevemente. Ondeggiamo e balbettiamo, cercando di far capire a Dave di rallentare con la doppia cassa, in quanto ci sta trivellando l’intestino; ma in fondo, a noi, piace così. Il successivo brano, “Palms Of Hands”, preme a fondo sull’acceleratore, ponendosi agguerrito come un brano thrash metal, sfrecciando a bordo di un mezzo guidato da degli squinternati, a tutta birra! Le acque poi si calmano col brano più pop dell’album; rumorosamente pop, s’intende; brano dalla durata esigua, propedeutico al rilassamento dei muscoli. «THRASH!» è quello che esclamerete quando ascolterete “Sold!”, il penultimo brano dell’album, ma rimarreste delusi se vi aspetterete un classico brano thrash metal: qua troverete influenze surf rock, i Faith No More, e perfino un delicato synth a sollazzarvi le orecchie; questo è, indubbiamente, uno dei brani più riusciti dell’intero lavoro, facendoci alzare il pugno in segno di vittoria! Infine posto in chiusura troviamo “Looming”, un lungo e disteso brano, quasi post-metal, basato su un ossessivo riff ripetuto alla nausea, quando ad un tratto s’introduce di soppiatto un synth, che sembra non azzeccarci niente col riff di chitarra: una scelta indubbiamente peculiare, la quale crea momentaneamente confusione nelle orecchie dell’ascoltatore, ma se l’intento era quello, la band è riuscita a centrarlo perfettamente. Come un pugno nello stomaco.
Ci troviamo dunque di fronte ad un album eclettico, con alcune scelte più azzeccate di altre, ma sicuramente in grado di far contenti coloro che nella musica rumorosa cercano più di un colore, e le loro rispettive sfumature. E magari anche qualche calcio rotante.
(Roadrunner Records, 2023)
1. Harvest
2. Blusher
3. Moi?
4. Tired, Aye?
5. Sons And Daughters
6. Stutter
7. Palms Of Hands
8. Dusty
9. Sold!
10. The Looming