Fomies > Liminality

La psichedelia innovativa fa dei Fomies, eccellente quintetto svizzero, una delle realtà più originali e di grande spessore degli ultimi anni. La band nasce a Vevey, una piccola cittadina in Svizzera, cavalcando tutta la scena krautrock affondando le radici in un intenso mosaico introspettivo e prende spunto da gruppi più recenti come King Gizzard &…

Caronte > Spiritus

“Tra le rovine di un mondo divorato da se stesso, all’uomo non resta che il suo spirito”. Non avrebbero potuto scegliere parole più profetiche, nette e immediate, i Caronte, per annunciare il rientro sulle scene in formato full length, a sei anni di distanza da quel Wolves of Thelema che ha segnato un punto di…

LIK > Necro

In piena pandemia, nonostante non avessi mai smesso di lavorare, il tempo libero non mancava di certo. Uscire non era possibile, quindi sono state settimane prolifiche in fatto di ascolti, andando a recuperare un botto di dischi che avevo smarrito col passare del tempo, oltre a rinvenire robetta nuova e interessante. Misanthropic Breed degli svedesi…

Crawling Chaos > Wyrd

Lasciate da parte il mare, le creme solari, la sabbia, la piadina, il Lambrusco e il liscio: sono tornati i riminesi Crawling Chaos! Nati nel lontano 2003, in tutti questi anni la band ha centellinato le sue uscite discografiche, con questo recente Wyrd che rappresenta il terzo disco per i Nostri. Dopo il debutto Repellent…

Fange > Purulences

Quando mi è stato proposto di recensire l’ultima fatica targata Fange, il qui presente Purulences, ho leggermente storto il naso. Il motivo è presto detto: non sono un amante dell’industrial metal. Leggendo i dettagli offerti dal kit promozionale, dove si parlava di un forte “ritorno alle chitarre” rispetto agli ultimi lavori della band, ho tuttavia…

Megan is Missing > Depression is a Fashion

Seconda uscita per il trio napoletano, che sembra aver lasciato il sound del passato, quello del debutto, sempre su Controcanti, di First Cuts del 2023, orientato verso il garage rock, in favore di un approccio decisamente più aggressivo, che sembra lanciarsi “come macchina impazzita” verso l’hardcore. Il loro EP di debutto era un buon disco,…

Gaia Banfi > La Maccaia

La Maccaia segna il ritorno di Gaia Banfi, a distanza di cinque anni dal suo album di debutto, Lótus. Cinque anni in cui è cambiato quasi tutto per lei. Gaia è cresciuta, come donna e come musicista. E lo si capisce immediatamente, non appena l’album inizia a girare sul piatto. L’aria viene immediatamente pervasa da…

Mantar > Post Apocalyptic Depression

I Mantar sono una macchina da guerra. Diligenti come la morte, ogni due anni (o poco più, come nel caso di questo nuovo disco) tornano a deliziarci / sfondarci i padiglioni auricolari. Nato ad Amburgo nel 2012, il duo formato da Erinc Sakarya – batteria e voce – e Hanno Klänhardt – voce e chitarra…

Messa > The Spin

“Sine ira et studio”… Con queste semplici parole, in apertura dei suoi celebri Annales, lo storico romano Tacito fissava le linee guida della sua opera, innalzando le bandiere dell’imparzialità e dell’obiettività come vessilli dietro cui schierarsi nell’esposizione e nella valutazione di fatti e vicende, senza lasciare che le opinioni personali condizionino i giudizi o, peggio,…

Opia > I Welcome Thee, Eternal Sleep

Guidati dalla carismatica voce di Tereza Adara Rohelova, ceca di nascita, ma gallese di adozione, gli Opia arrivano al loro album di debutto I Welcome Thee, Eternal Sleep con l’olandese Hammerheart Records, costola della Napalm. Per due quinti provenienti dalla precedente esperienza con gli Agrona, gli Opia mostrano un’unità di intenti che riesce ad andare…

Death Machine > Dawning Eyes

I danesi Death Machine si sono sempre contraddistinti per il loro genere specifico e originale che, pur facendo riferimento agli anni Sessanta e Settanta, si esprime con un sound che va dagli anni Ottanta fino ai giorni nostri e la loro ultima fatica Dawning Eyes non tradisce tale trademark. Dell’album abbiamo infatti ascoltato alcune canzoni…

Wojtek > Nell’abisso del mio io

Ebbene, i Wojtek, condottieri della Padova lorda, quella che puzza di asfalto bagnato, rientrano in carreggiata con quello che possiamo prendere per l’anticamera di una seconda vita. Nell’abisso del mio io arriva nelle nostre case con delle novità. Quali? Nell’abisso del mio io giunge dopo un periodo in cui molti di noi si chiedevano cosa…

Bosco Sacro > Live at Chiesa Armena

Registrato alla Chiesa Armena all’interno di villa Albrizzi Marini degli Armeni vicino al Brenta, l’album è un’ottima rappresentazione di quello che sono i Bosco Sacro in questo momento. Il risultato finale, quello di un disco che riesce a liberare energia in una catarsi di rara intensità emotiva, che è anche, e, soprattutto, immedesimazione e simbiosi…