Nightland > The Great Nothing

Ci sono tanti modi per mescolare elementi atmosferici ed orchestrali al death metal, davvero tanti e spesso ne vengono fuori cose pompose e appariscenti, il che non per forza implica una qualità scadente, anzi, talvolta sono belle proprio perché pompose e appariscenti. Non è questo il caso però, nulla in pieno stile Fleshgod Apocalypse insomma.…

Vomit The Soul > Cold

Il ritorno dei Vomit the Soul è stata per me una piacevole quanto inaspettata notizia, si erano infatti sciolti nel 2011 e da allora non se ne era quasi più sentito parlare. Poi come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia da parte della prestigiosa etichetta Unique Leaders Records che un nuovo disco…

Mesarthim > CLG J02182-05102

Io credo che stupisca moltissimo la capacità dei Mesarthim di creare, scrivere, comporre e poi rilasciare musica. Penso che, nell’underground tutto, siano fra le realtà più produttive (dal 2015 ad oggi hanno pubblicato almeno due o tre lavori all’anno) attualmente esistenti, ma soprattutto penso siano una delle avanguardie della sperimentazione al pari del retrò geek blackster Gonemage (che…

Vildhjarta > Måsstaden Under Vatten

Il djent, togliendo i Meshuggah è nato da appena una decade ed è già stato spremuto per bene. Al giorno d’oggi è molto raro che un disco djent bello esca, ne escono sempre meno in realtà e quasi sempre nella media, fatta eccezione per quelle band che hanno reso il proprio sound riconoscibile (vedi Periphery, Stealing Axion, TesseracT e Animals As Leaders su tutti). I Vildhjarta sono…

Edna Frau > My Ego Is Bigger Than Yours

Il presente del mercato discografico e radiofonico è chiaramente influenzato dal ritorno in voga di certo post-punk/synth-wave dal sentore ottantiano: non per questo, però, si tratta di musica trita e ritrita, specie se prendiamo in considerazione gli Edna Frau. Nella scena italiana, certo non passa inosservata la line-up che va a comporre il gruppo ravennate,…

Noise Trail Immersion > Curia

La furia di una bestia che ha infuriato per tutta la notte. Ha ringhiato, ucciso, eviscerato e divorato. Ha portato caos, delirio e panico per una notte di follia e sangue e furia cieca. Tutto però si arrestò in un turbinare di violenza e irrazionalità. Se fosse un film vedremmo la polvere diradarsi con le…

Vangelis > Juno to Jupiter

“Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste immaginarvi” è la frase (tra l’altro assente nel romanzo Ma gli Androidi Sognano Pecore Elettriche? di Philip K.Dick, improvvisata direttamente dal compianto Rutger Hauer, n.d.a.) facente parte secondo me di uno dei monologhi più belli del cinema, è la frase che ci porta alle…

Aeon > God Ends Here

Potremmo definire gli Aeon come una sorta di “Deicide svedesi”. Il quintetto di Östersund infatti fa del sound americano coniato da Glen Benton e soci, ma anche dai primi Morbid Angel, la principale fonte di ispirazione sia a livello stilistico che di tematiche trattate; detto questo i Nostri sono attivi dall’ormai lontano 1999 e vantano…

Aborted > Maniacult

Gli Aborted si riconfermano tra le realtà più attive e prolifiche del panorama death metal europeo, dal 1995 ad oggi hanno dato alle stampe un grande quantità di EP, split, compilation ed ovviamente full length, ed ora giunti nell’autunno del 2021 approda sugli scaffali la loro ultima fatica intitolata Maniacult, sempre prodotta e distribuita dalla…

The Breathing Process > Labyrinthian

I The Breathing Process sono una formazione statunitense dedita ad un interessante commistione tra black metal sinfonico, death metal e deathcore la quale ha saputo sfruttare il primo periodo di attività per farsi le ossa e crescere velocemente a livello di bagaglio tecnico e songwriting, giungendo oggi al traguardo del quarto album da studio, potendo…

Chrome Waves > The Rain Will Cleanse

E’ doveroso premetterlo: chi scrive ha sempre avuto un debole per i Chrome Waves. Incasellabili a grandi linee nel genere post-black metal i Nostri hanno saputo fornire sin da subito proposte convincenti in grado di distillare svariati generi, portando alla mente dell’ascoltatore le band più disparate, che non venivano copiate ma risultavano essere quasi più degli aloni, dei vaghi…