Il progressive metal o sei capace di ascoltarlo o lo reputi solo un agglomerato di tecnica senza capo ne coda. Ciò nonostante negli ultimi anni il genere si è sempre più affermato, espandendosi in vari divaricazioni e riscuotendo sempre più successo (vedi il djent).
Gli statunitensi Animals As Leaders, formatesi nel 2007, ritornano dopo due anni con il nuovo The Joy of Motion, album che sussegue l’omonimo Animal As Leaders (2009) e Weighless (2011) e che vede la partecipazione alla produzione di niente poco di meno da parte di Misha Mansoor e Adam Getgood (Periphery) e Diego Farias (Volumes).
54 minuti di sole tracce strumentali, decantate da una manualità tecnica ancor più raffinata, delineando un suono più ricco e con notevoli influenze musicali (dalla jazz fusion all’uso di sintetizzatori); Tosin Abasi, Javier Reyes e la new entry Matt Garstka dimostrano di esser un unisono, riuscendo ad avere pieno controllo sugli strumenti, senza far uscire una nota discostata e di troppo.
Già dall’opening track “Ka$kade”, si percepisce un’atmosfera infinitamente piacevole, quasi pacifica e contaminata di suoni minimali: arpeggi e batteria si alternano fra loro, creando un suono senza spazi vuoti. L’uso frequente di synth si sente perlopiù in tracce come “Lippincott”, “Another Year” e “Crescent” (la quale presenta all’interno contaminazioni quasi “cibernetiche”), non esenti però dall’ appoggiarsi ad una solida base di batteria.
L’inusuale inizio di “Air Chrysalis”, che trascina la sua melodia calma e fluida per gran parte della traccia, viene interrotta da una batteria distorta, seppur breve. Il ritmo quasi sincopato di “Physical Education”, l’uso aggressivo della batteria di “Tooth and Claw”, la voglia di sperimentazione rintonante in ”The Future That Awaited Me” e “Para Mexer”(dove in quest’ultima è l’armonia della chitarra a prevalere, con un vago rimando alle lande ispaniche), denotano una grande predisposizione ad avere un suono riconoscibile e vario, un sentiero marino dove le diverse correnti ti sfiorano la pelle, accarezzandotela.
Procedendo verso fine, si sente sempre più il ricorso alla batteria, come in “The Woven Web” e “Mind-Spun”, per poi concludersi a pieni voti con “Nephele”, rocciosa e prevalicante di potenza.
Un album che delinea una volontà di evolversi e di far conoscere le proprie capacità, da una realtà già affermata quali sono gli Animals As Leaders. Un album che non deve essere riportato solo al nome di un certo Tosin Abasi e al suo lavoro con 8 corde, ma bensì alla mente di tre persone. Un pezzo da aggiungere alla propria libreria per i fan di bands come TesseracT, Textures, Monuments, The Ocean, Periphery e perché no, anche Vildhjarta e Veil of Maya solo per citarne alcuni.
7.5
(Sumerian Records, 2014)
1. Ka$cade
2. Lippincott
3. Air Chrysalis
4. Another Year
5. Physical Education
6. Tooth and Claw
7. Crescent
8. The Future That Awaited Me
9. Para Mexer
10. The Woven Web
11. Mind-Spun
12. Nephele