(Bird’s Robe Records, Pelagic Records, 2015)
1. The Albanian Sleepover – Part One
2. The Albanian Sleepover – Part Two
3. Shaking Off Futility
4. Downbeat
5. Yield To Despair
Probabilmente sconosciuti ai più, questi ragazzi provenienti da Perth (Australia) hanno all’attivo una più che discreta produzione a partire dall’ormai lontano 2008. La loro particolare miscela di svariati generi, su tutti post rock e drone, rende i loro lavori particolarmente intriganti ed originali, ma come unico limite si richiede pazienza e mente aperta per gustarseli fino in fondo. Brani dalla considerevole durata (oltre i dieci minuti), alternarsi di crescendo ed atmosfera, arpeggi fini e batteria delicata: questi sono gli ingredienti principali della proposta dei Tangled Thoughts Of Leaving.
Yields To Despair ci delizia fin da subito con la mini operetta intitolata “The Albanian Sleepover”, qui divisa in due pezzi distinti ma complementari, il primo tendente ad uno spiccato mood post mentre il secondo naviga in acque decisamente più drone-oriented, ma la demarcazione non è particolarmente chiara. Il bello della musica partorita dagli australiani è proprio questo, essere capaci di elaborare musica a 360° e di implementare in un unico pezzo svariate influenze che si rincorrono senza sosta in un equilibrio particolarmente elegante e malinconico. Qualche crescendo qua e là, molto astrattismo sonoro e una verve che molto deve alla concezione del free jazz. Il pianoforte di chiara derivazione classica ben si sposa con le sottili e flebili melodie di chitarra, mentre la batteria rincorre senza posa ogni singola variazione, ogni singolo sbalzo nella musica dei nostri. Volessimo azzardare un paragone potremmo definire i nostri una sorta di collettivo alla Godspeed You! Black Emperor, con meno schizofrenia ed assenza di melodie etno, con una eleganza ed una finezza proprie della musica rilassante da camera; si prenda a titolo di esempio un brano come “Shaking Off Futility”, fine, dolce e flebile anche nel crescendo finale, in cui una leggera compressione della chitarra non inficia la splendida resa di un brano che, nonostante i suoi tredici minuti di durata, non stanca mai.
La musica intelligente passa anche attraverso band come i Tangled Thoughts Of Leaving: l’obiettivo della creazione, della novità e della sperimentazione non viene meno neppure in un disco simile, nel quale le atmosfere evocate portano facilmente a pensare ad un noioso leitmotiv. Qui si parla di empatia, sentimenti distillati in musica e di una qualità non trascurabile. Sarebbe stato il gruppo perfetto per accompagnare i GY!BE nella loro ultima calata in Italia.
8.0