(Evilive Records 2015)
01. Devil’s Angels
02. Satan
03. Let Yourself Go
04. N.I.B.
05. Lord Of The Thighs
06. Action Woman
07. Rough Boy
08. With A Girl Like You
09. Find Somebody
10. Crying In The Rain
Secondo album fuori dalle righe (è infatti composto solo da cover) per i Danzig che, in questo caso, non regalano niente di buono, a differenza di quanto fatto con l’ottimo doppio disco di inediti e altro “The Lost Tracks Of Danzig” (per tutti i fans da avere assolutamente).
Il disco non fila affatto bene e sembra una grossa forzatura; la cosa strana è che Glenn pesca molto dagli anni sessanta/settanta, riproponendo brani di Black Sabbath, Aerosmith e ZZ Top senza dimenticare, ovviamente, il tanto amato re del rock’n’roll Elvis Presley. Non si capisce bene la correlazione e le influenze musicali di tutte le band che vi sono nell’album al progetto Danzig. Il sound è lento, matematico ed elementare, mentre la voce di Glenn Danzig non raggiunge i picchi cavernicoli e tenebrosi che siamo abituati ad ascoltare da lui, apparendo persino un po’ sottotono. La copertina in stile horror potrebbe ricordare un lavoro dei Misfits, ma qui dentro di punk c’è pochissimo, oltre al fatto che, di quel Glenn Danzig “Devil Man” capace di riesumare le timbriche sciamaniche e seducenti di Jim Morrison, non vi è traccia.
È difficile capire se questa sia stata una mossa commerciale oppure semplicemente un capriccio personale. Stiamo parlando insomma di un album evitabile. Sentiamo davvero il bisogno di invitare i Danzig a dedicarsi ad un lavoro che ci possa riportare ai fasti dei primi tre capitoli, cercando di non perdere tempo in cose futili e mantenendo piuttosto serietà.
5.5