È la seconda volta nell’arco di qualche mese che mi ritrovo a non capir bene come poter definire un gruppo; nel 2015 mi successe la stessa cosa con i Tempest (impossibile non citarli) ed ora arrivano da Budapest gli Oaken.
Nel press-kit inviatoci si può leggere, sotto la dicitura “genere”, dark experimental hardcore, ma sentendo il full-length questa risulta essere solo una sfumatura, un’attitudine. Questo gruppo propone quattro tracce per un totale di quasi quaranta minuti di materiale, ed in meno di un’ora gli Oaken trascinano l’ascoltatore direttamente dove vogliono loro: all’interno di una tempesta dove il cielo è completamente nero e gli unici spiragli di luce sono i lampi, che illuminano le nuvole e la fitta pioggia. Ascoltando King Beast si nota subito una composizione sopraffina, tutto è nel posto giusto al momento giusto, l’apparato uditivo viene allietato da tristi melodie per poi essere devastato da riff martellanti e distruttivi. Il gruppo si destreggia egregiamente tra ritmi hardcore e passaggi ambient, per poi sviare verso lo sludge ed il doom, fino ad arrivare a voci femminili sognanti, batterie tribali e strazianti urla di derivazione post-hardcore; non mancano una tappa nel grindcore e riff che strizzano l’occhio ai Neurosis. La cosa incredibile è come tutto ciò sia legato perfettamente, non si sente lo stacco netto tra i generi, tutto prosegue fluido e come un fiume in piena travolge tutto ciò che incontra per poi inghiottirlo e portarlo con sé. Gli Oaken abbattono le barriere e le fanno proprie, creando non solo un sound distintivo ma anche una musica priva di vincoli, e l’ottima produzione non fa altro che risaltare ancor di più tutto ciò che il gruppo vuol trasmettere.
Gli Oaken ci danno l’ennesima prova di come i generi musicali stiano scomparendo, creando suoni senza etichette, distruggendo e riunificando tutto ciò cui siamo abituati. Abbiamo tra le mani un piccolo gioiello e non ha senso farselo scappare.
(Alerta Antifascista Records, 2016)
1. Monastery
2. Killing Fields
3. The Hyena
4. Damnatio Memoriae