Il suono delle campane e le urla terrorizzate di donne ci danno il benvenuto in questo Darkness Drips Forth, monumentale quarto album, il secondo sulla storica Relapse, per i finlandesi Hooded Menace; come nei migliori film horror, il mostro si è risvegliato e con fare lento fuoriesce dalla sua malsana tomba per portare paura e sgomento. È proprio il ritmo lento, cadenzato ed asfissiante a contraddistinguere le quattro lunghissime tracce composte dagli incappucciati di Joensuu: il minutaggio medio infatti è elevato, solo la terza traccia “Ashen With Solemn Decay” non arriva ai dieci minuti di durata.
Darkness Drips Forth è un disco mastodontico, pachidermico, ma capace, grazie al grande lavoro dei due chitarristi, di aprirsi anche alla melodia con passaggi ariosi e freschi. È questa la vera forza dell’album: il continuo bilanciamento tra pesantezza estrema ai limiti del funeral doom e la melodia delle due chitarre. Anche la batteria ha un tono particolarmente marziale, preciso, cadenzato, a dare al tutto più epicità. Per finire anche la produzione si presenta più bilanciata e pulita che mai.
Tanto classic doom dunque, tanto, soprattutto, death metal (il tributo a maestri come Asphyx o i grandiosi Coffins dal Giappone è continuamente pagato) per un disco che lascia frastornati già dal primo ascolto, regalando un senso di pesantezza interiore che non può lasciare indifferenti. La classe degli Hooded Menace è indiscutibile, ed è confermata soprattutto ora che grazie a Darkness Drips Forth la band ha probabilmente e definitivamente trovato il suo personalissimo stile.
(Relapse Records, 2015)
1.Blood For The Burning Oath / Dungeons of The Disembodied
2.Elypsium Of Dripping Death
3.Ashen With Solemn Decap
4.Beyond Deserted Flesh