L’utilizzo della musica intesa come catarsi è uno strumento potente, e da vent’anni a questa parte ne siamo stati ampiamente testimoni. I britannici Kalloused hanno imparato molto bene la lezione impartita dai belgi Amenra nel panorama del post metal anni orsono: riversare la propria frustrazione, le proprie angosce e i propri incubi in note dissonanti, ritmi serrati ed urla lancinanti tali da generare un vero e proprio bulldozer sonoro inarrestabile. Damn You Believer è un concentrato di negatività post hardcore/metal che fa incetta di rallentamenti doom ed atmosfere black (vedasi gli ultimi esempi in voga nel campo black-core) zeppe di reverberi assordanti, senza mai sforare nella cacofonia fine a se stessa.
In ogni traccia si respira negatività ed una volontà di espiazione. La violenza senza compromessi dei Kalloused è però mutevole, pur rimanendo fedele ad un proprio trademark. Si va dalle atmosfere rarefatte di “Pt.1” fino ad innesti quasi (e ribadisco, quasi) alternative a metà di “Pt.2”, mentre si possono facilmente notare i palesi richiami agli Amenra in “Pt.3” e “Pt.5”. Punto forte della band è senza dubbio la voce del frontman, vero e proprio cazzotto in faccia hardcore che non pare sapere cosa sia la pietà.
I Kalloused hanno realizzato con Damn You Believer un disco molto godibile, pur presentando palesi dipendenze da determinati nomi. Essendo però il loro primo album non è necessariamente da vedere come una pecca. I britannici hanno tutte le carte in regola per affermarsi in un genere tanto in voga al momento.
(Third I Rex, Black Reaper Records, 2016)
1. Pt. 1
2. Pt. 2
3. Pt. 3
4. Pt. 4
5. Pt. 5
6. Pt. 6