Tornano a tre anni dall’ultimo, e per il sottoscritto meraviglioso, album il duo malefico composto da Fenriz e Nocturno Culto. Questo Arctic Thunder (titolo preso dal nome di una poco fortunata band heavy metal norvgese degli anni ’80) è, a detta degli stessi artisti norvegesi, un album di cambiamento: più introspettivo e, per certi versi, più “colto” dei predecessori.
Effettivamente Artic Thunder si presenta più cupo, meno scanzonato e caciarone degli ultimi lavori in cui l’amore per il punk più becero e per lo speed metal (come non ricordare gli acuti alla Agent Steel di “Leave the Cross Unturned”) veniva fuori in tutte le tracce, veri e propri tributi a un modo di fare metal più vicino agli 80ties che al black metal al quale il nome Darkthrone è da sempre accostato. Da segnalare in questo nuovo lavoro il brano “Boreal Fiends”, probabilmente uno dei migliori mai usciti dalla penna di Fenriz, con un inaspettato e melodico solo chitarristico al termine di esso. Il resto del disco purtroppo non riesce a toccare simili picchi, scorrendo senza lasciare troppe ferite.
Si sa, i Darkthrone non fanno più True Norvegian Balck Metal da tempo; gli abiti da satanassi e il face painting sono stati dismessi da quasi vent’anni. Questo però non è per nulla un male, anzi, i Nostri con questo lavoro hanno dimostrato grande capacità di rinnovarsi e potrebbero essere ad un ennesimo, intrigante anno Zero.
Probabilmente Arctic Thunder non brillerà come altre gemme sfornate dai Darkthrone, ma resta un onesto album di heavy metal nel senso più generale del termine, difficilmente catalogabile, che ci permette di restare comunque fiduciosi per il futuro della band. Con un paio di dischi di “assestamento”, forse, tra qualche anno riusciremo ad ascoltare un nuovo vero capolavoro targato Fenriz – Nocturno Culto.
(Peaceville Records, 2016)
1.Tundra Leach
2.Burial Bliss
3.Boreal Fiends
4.Inbred Vermin
5.Arctic Thunder
6.Throw Me Through The Marshes
7.Deep Lake Tresspass
8.The Wyoming Distance
6,5