A Cuneo ci deve essere un’aria pesante, che crea disagio, perché oltre ai defunti Dead Elephant, la cittadina piemontese è la città natale di questi ragazzi che al posto di guardare il gioco del pallone alla televisione, preferiscono pestare come ossessi sui propri strumenti, buttando fuori tutta la rabbia che hanno dentro. Prendete gli Unsane e i loro riff quadrati e aggiungete una vera attitudine hardcore e vi farete un’idea del lato più diretto dei Dogs for Breakfast. Non c’è spazio per nessun tipo di melodia: pezzi come “January 21”, “Cypress Grove Blues” sono solo ferocia buttata sulle nostre orecchie, che annichilite ringraziano. Il songwriting è maturo e personale, e non potrebbe essere diversamente visto che sono musicisti navigati ed ex membri degli Slaiver, storica band hardcore sulla scena dal 1994, con diverse date in Europa di spalla ai Converge. Non solo di furia vive questo album, le tracce “Vision” e soprattutto “Red Flowers” con Gionata Mirai (Super Elastic Bubble Plastic, Il Teatro degli Orrori) alla chitarra e Mattia Bonifacino al basso, sono meno dirette e più introspettive, ma una sensazione di inquietudine rimane sempre presente come a volerci ricordare di non abbassare mai la guardia. Il sole sembra veramente averci lasciato e ora lasciamoci travolgere da questo fiume in piena