In occasione dello split tra i torinesi Haram e La Deriva (qua la nostra recensione) abbiamo chiesto alle due band di partecipare alla seconda puntata delle interviste doppie di Grind on the Road. Tra il serio ed il faceto sono venute incidentalmente fuori delle considerazioni sulla Torino musicale e sul pantheon della musica estrema underground italiana.
Ciao ragazzi e benvenuti su Grind on the Road. Iniziamo da qui, come si incontrano le strade delle vostre due band?
Haram: Grazie mille per questa chiaccherata Santo e Grind on the Road! Alura, in realtà i La Deriva li abbiamo conosciuti poco più di un anno fa come band, in quanto hanno avuto un momento di cambio di line-up. I ragazzi che compongono La Deriva sono quasi tutti membri del collettivo Turin Is Not Dead che ha dato molte possibilità di suonare alla nostra band quando abbiamo iniziato con gli Haram! Diciamo quindi che gli Haram incontrano prima Turin Is Not Dead e con questo i La Deriva!
La Deriva: I La Deriva oltre ad essere una band sono parte del nucleo di Turin Is Not Dead e in occasione di una delle serate del collettivo chiedemmo agli Haram (di cui Luca B. conosceva il batterista) di venire a suonare. Fu amore dopo i primi tre accordi.
Parlateci invece di come matura l’idea di fare uno split insieme?
Haram: Beh, ci sembrava bello riuscire a fare qualcosa insieme, loro dovevano ancora far uscire un pezzo registrato, noi avevamo un pezzo ispirato al loro collettivo. Ci siamo parlati e abbiamo iniziato a lavorare sullo split! Loro ci tenevano molto e hanno fatto veramente un gran lavoro!
La Deriva: Non maturò, accadde e basta. In realtà tra di noi il discorso era già venuto fuori, ma la proposta arrivò dagli Haram. Il perchè del fare uno split insieme è da ricercare in un anno di concerti (nostri, loro e di tanti altri), birrette e pensieri scambiati, come se fosse il coronamento dell’intrecciarsi dei nostri percorsi, musicali e personali.
“Geolocalizzazione del fallimento” è il pezzo composto da entrambe le band. Come è stato scritto?
Haram: Il pezzo nasce come feto dalla mente malata di DeIV the beauty Donvito, che spesso partorisce cose informi e malate! Abbiamo proposto ai La Deriva di collaborare alle scrittura/completamento di quello che più che un pezzo era un idea, una sorta di canovaccio. Così le voci sono di Pietro “esco enorme”” Mugetti mentre la batteria è suonata da Luca Cescon!
La Deriva: Gli Haram come sapete sono amanti del noise estremo (hanno anche un progetto parallelo che si chiama The Blackshit) e ci proposero questa cosa. A loro spettò l’armeggiare con campioni, noise generator e synth, Pietro ci urlò sopra e Luca C. picchiò qualche pelle.
Potete recensire il pezzo dell’altra band?
Haram: Potente, suoni grossi, Pietro esce enorme.
La Deriva: Un pezzo che ci tocca molto da vicino, come si evince dal titolo (“TIND”), è un chiaro riferimento al nostro collettivo e di conseguenza alla nostra città. Musicalmente ribadiamo quello che più volte abbiamo espresso nei nostri live report del collettivo, in ogni brano degli Haram emerge un connubio di rabbia e introspezione, che in questo pezzo risulta essere incredibilmente diretto. Il tutto come sempre accompagnato dal loro suono (dietro al quale c’è un’estrema ricerca di ampli, casse e pedali) che li distingue da tutti.
Qual è il punto di forza dei La Deriva/Haram?
Haram: Matteo Bertolino.
La Deriva: L’impatto che hanno in sede live. Estremo!
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Haram ph. Jessica Tee
Cosa invece non vi piace di loro?
Haram: Luca Kebab Buono.
La Deriva: Troppi fuzz!
Chi è il sex symbol dei La Deriva/Haram?
Haram: Luca Baffon Cescon.
La Deriva: Chiaramente Dave, non a caso soprannominato The Beauty.
E l’ignorante?
Haram: Luca Kebab Buono, ma in un senso positivo, il suono che ha nei La Deriva é grosso e bello ignorante!
La Deriva: Non lo riveliamo, sono più grandi e poi ci picchiano.
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La Deriva ph. Fabio Mattiuz
Ma questa scena undergound di Torino fa schifo o no?
Haram: Fa cagare! Ai concerti siamo in quattro e non c’è assolutamente figa! Meglio stare a casa! Personalmente vado ai concerti perché sono un alcolizzato e con la scusa posso bere senza credere di avere un problema. Qualcosa però a Torino sta bollendo in pentola e speriamo che non sia bagna cauda.
La Deriva: Quello che fa schifo (a noi) è l’estraniarsi totalmente da essa da parte di tanti musicisti che la vivono solo ed esclusivamente nel momento del loro concerto. È una cosa che sentiamo molto perchè noi (e anche gli Haram) viviamo attivamente tutto questo, suonando, partecipando e organizzando concerti. Musicalmente parlando, a Torino ci sono delle band davvero incredibili.
Qual è per un musicista la cosa migliore di Torino?
Haram: La droga. Ok, se togliamo la droga credo che una delle cose che mi sono goduto di più sia la gente che becchi ai concerti con la quale fai festa e parli all’infinito di musica. Ci si influenza a vicenda anche facendo musica diversa e con stili differenti . Penso per esempio a tutta la musica che mi ha passato Fabio Quinto dei Noise Trail Immersion oppure quella che mi ha passato Paolo Papero dei Tons. Mi piace molto andare alle serata a Torino, becco un sacco di amici!
La Deriva: Che bene o male un kebabbaro aperto dopo il live lo si trova sempre.
E la peggiore?
Haram: Luca Buono.
La Deriva: La cosa peggiore è che purtroppo, a causa della chiusura di un sacco di locali, o le restrizioni a cui sono obbligati, organizzare concerti sta diventando davvero difficile.
Principali influenze musicali?
Haram: Minchia che domandone .
Diciamo che di sicuro ai primi posti mettiamo gli Old Man Gloom, gli Zozobra ed i Sepultura. Poi ci sono i White Suns che ci stanno spazzando la vita, i Sumac, i Neurosis e poi credo tantissimo l’underground italiano, dai lamantide, agli O e Viscera///. Molto spesso ci rendiamo conto che ci influenzano tantissimo band che non hanno niente a che fare con noi musicalmente ma più come attitudine come gli A Place to Bury Strangers (Death by Audio).
Poi tanto quando leggerete questa risposta direte che non c’entriamo un cazzo con nessuna delle band citate, ed è la stessa cosa che penso io quando leggo questa domanda fatta alle band intervistate, in generale il discorso influenze mi confonde sempre.
La Deriva: Ognuno di noi ha i suoi ascolti prediletti e più indirizzati verso un certo settore e cerchiamo di far confluire tutto quanto. Relativamente all’hardcore risentiamo dell’influenza a partire dalle radici più punk a quelle più moderne e tendenti al metal. E questo si può chiaramente sentire nelle nostre composizioni che per scelta sono molto varie all’interno del genere e non hanno un’nica direzione stilistica.
Un po’ di band? Landscapes, Grieved, Knocked Loose, Comeback Kid, Champion, Desolated, Trash Talk, Casey Jones, La Dispute, Fugazi, Refused, Sick Of It All, Have Heart, Defeater.
Miglior band italiana?
Haram: Qua andiamo proprio sul difficile. Non te ne so dare una. Dal vivo credo che i Viscera/// mi lascino sempre senza parole, ma adoro i Tutti i Colori del Buio, i Lambs, gli O ogni volta che li vedo mi fanno emozionare troppo! Mi hanno colpito tantissimi i Nudist e anche gli Zippo! Totali proprio! In Italia io sto vedendo tantissimi concerti di band veramente stupende che non hanno troppo da invidiare al panorama europeo.
La Deriva: Domanda incredibilmente difficile alla quale rispondere. Ne abbiamo incontrate un sacco di band pazzesche, ognuna che spiccava nella propria nicchia per diversi meriti. Non ce la sentiamo proprio di dare una corona a qualcuno.
Cosa serba il futuro per gli Haram/La Deriva?
Haram: Il cazzo e la merda! Quello di sicuro! Stiamo facendo un disco, non abbiamo idea di come, però ci stiamo lavorando parecchio. L’idea sarebbe di farlo uscire tra non troppo tempo e vedere se ne riusciamo a vendere almeno uno! Già così ci riterremmo molto fortunati. Stiamo cercando un po’ di date per l’inverno e abbiamo molta voglia di andare in giro a suonare portando il nostro set! Siamo super presi bene, non vediamo l’ora di ricominciare a girare un po’!!
Grazie mille Santo e Grind on the Road!
La Deriva: Stiamo programmando live qua a Torino e un po’ di scambi date con band conosciute in giro ed entro l’autunno dovremmo sfornare il nostro primo EP.