Il trio inglese Arcane Roots ha prodotto Melancholia Hymns, un album decisamente diverso dal precedente Blood & Chemistry (2013). Le prime differenze si possono notare già dai credits (Andrew Groves anche alle tastiere e Jack Wrench alla batteria dopo l’uscita dalla band di Daryl Atkins) e dall’ascolto dei due singoli “Curtains” e “Matter”, estremamente diversi fra loro, ma con in comune un intervento di tastiere e elettronica molto caratterizzante.
L’album inizia con un lungo e tranquillo brano molto leggero ed atmosferico, “Before me”, in cui la batteria interviene solo nel finale; in modo speculare, “Matter” lascia poco spazio alle atmosfere prima di una energica sezione ritmica accompagnata da chitarra e basso. Di tutt’altro stampo è “Indigo”, con riferimenti a molti stili e generi e suoni molto cristallini e sognanti che si risolvono nei complessi riff di “Off the Floor” ben presto soppiantati da un bellissimo finale, in men che non si dica vi ritroverete a cantare “when you’re done, pick me up off the floor”. La quiete dopo la tempesta e poi tempesta, ancora una volta: “Curtains”. Gli Arcane Roots prendono fiato e suonano piano per tre minuti, poi cambiano idea, alzano il volume e con un breakdown portano il brano all’esasperazione. “Solemn” e “Arp” mostrano una perfetto mix fra rock e suoni elettronici, sfruttati in modo diametralmente opposto; segue “Fireflies” come una placida estensione in cui suonano solo tastiere e voce. “Everything (All at Once)” sarebbe potuto essere un ottimo singolo grazie alla sua costruzione ed alle melodie, rimane facilmente in testa nonostante contenga arrangiamenti per nulla semplici. L’album si chiude con “Half the World”, brano ricco di atmosfere sognanti che si spegne dolcemente sul finale cullando l’ascoltatore mentre, uno per volta, gli strumenti smettono di suonare.
L’ascolto dell’album è di per se molto lineare e gradevole grazie ad una tracklist ben organizzata, brani sempre connessi fra loro, per contro spesso si perde la struttura strofa/ritornello convenzionale: ne risulta una sorta di soluzione quasi-continua con un aspetto molto spesso simile ad una soundtrack.
(Easy Life Records, 2017)
01. Before Me
02. Matter
03. Indigo
04. Off the Floor
05. Curtains
06. Solemn
07. Arp
08. Fireflies
09. Everything (All at Once)
10. Half the World