In attività da oltre vent’anni gli Unfold sono una delle realtà heavy più interessanti del panorama europeo. Parliamo di gente che ha condiviso la scena con Breach e Time To Burn e che è riuscita a portare avanti il proprio percorso musicale fino ad oggi.
Per questo disco il loro storico vocalist ha ceduto il passo per problemi di salute a Louis Jucker, frontman dei Coilguns e del gruppo alternative lo-fi Autisti. Il cambio dietro al microfono è stato perlopiù indolore in quanto la tonalità di scream di Luis ha la stessa graffiante efficacia di Danek, che comunque tornerà in seno al gruppo per i prossimi live. Banshee O Beast è un disco più diretto del precendete Cosmogon (se non l’avete ascoltato correte ai ripari subito). I brani hanno una durata minore e puntano su ritmiche più dirette. L’alone di malignità e claustrofobia, tipico marchio di fabbrica del gruppo, non viene minimamente intaccato. “Honor the Traitors” e “Admirals Dissono” riportano alla ferocia del lavoro del 2003 Aeon Aony. Proseguendo i brani offrono maggiore varietà e in “They Had Wolves in Their Eyes and Knives in Their Mouths” si sentono umori oscuri impregnati da un post-rock plumbeo. La successiva “Night Ride, Death Touch”, la più lunga e strutturata traccia del disco, gioca sulle dinamiche con passaggi in canto in clean declamatorio che sfocia in rabbia pura. Le tracce spingono l’ascoltatore in un angolo angusto e remoto del proprio essere, un senso di angoscia che cresce costante durante l’ascolto che sfocia nella paranoia elettronica di “Havoc Assemble”.
Banshee O Beast è un lavoro nero, disperato. Gli svizzeri hanno confermato per il loro quarto full length di essere fuoriclasse nel creare disagio. E disagio sia.
(Division Records, 2017)
1. Honor The Traitors
2. Admirals Dissono
3. Cursed Commanders
4. Hex Heyday
5. They Had Wolves In Their Eyes And Knives In Their Mouths
6. Night Ride, Death Touch
7. Aussitôt Dit, Aussitôt Mort
8. Felony Works
9. Havoc Assemble