Con alcuni mesi di ritardo recuperiamo una delle perle nere dell’anno appena trascorso. I greci Natvre’s, attivi dal 2014, giungono con Early Cvlts già al traguardo del secondo album, come il precedente rilasciato dall’olandese Argento Records (di cui è co-proprietario Michael Bertoldini, fondatore e chitarrista dei The Secret).
Nonostante si trovi proprio nel cuore del Mediterraneo, la Grecia possiede una solida tradizione di musica estrema: se si parla di black metal e dintorni basta nominare colossi come Rotting Christ e Septicflesh per confermare che gli ellenici sanno decisamente il fatto loro. I Natvre’s proseguono felicemente questa tradizione, pur non avendo troppo in comune con le due band citate: il trio di Salonicco propone infatti un black ben ancorato ai gelidi paesaggi della Scandinavia anni Novanta, usando però dei suoni assai meno ortodossi, più vicini talvolta allo sludge o al death metal che all’algida aridità del black. La voce del chitarrista/cantante Foedraan è poi filtratissima, tanto da ricordare un genere come l’industrial. Insomma, i greci non inventano nulla ma dimostrano una certa personalità. Aggiungete poi che con gli strumenti tra le mani ci sanno fare: pezzi come “Night of the Sun”, “Death of the Earth”, “Prototype II” e soprattutto “Something Deeper That Grows” lasciano il segno, anche grazie a un approccio vicino al black’n’roll, e rendono immediatamente riconoscibile la band pur nel calderone odierno. Ai Natvre’s piace giocare con le dissonanze e un buon lavoro sia in fase di arrangiamenti che di produzione ha consentito di far emergere tutti gli elementi, compresa una sezione ritmica convincente.
Siamo quindi di fronte davvero a un buonissimo lavoro, solido e credibile, che accende i riflettori su un’ennesima realtà underground da tenere d’occhio.
(Argento Records, 2017)
1. Tundra
2. Night of the Sun
3. Death of the Earth
4. Early Cvlts
5. Geometrical Confuse
6. Prototype II
7. Something Deeper That Grows
8. Prehistoric Technology
9. Speleogenesis