Attivi da quasi un ventennio (si sono formati nel 2001), i francesi Eryn Non Dae. (END.) sono uno dei segreti meglio custoditi del sottobosco estremo d’Europa. Giunti al terzo disco, a quasi sei anni di distanza dal precedente – fenomenale – Meliora (2012), si affidano alla sempre attenta Debemur Morti per propagare il proprio verbo di sofferenza.
Gli END. sono in un certo senso una band anacronistica: pochi ormai suonano come loro, ancorati a certo post-hardcore anni Novanta, attualizzato con riferimenti alla scena moderna d’oltralpe, in particolare ai Gojira. I francesi indicano come riferimenti primari di questo Abandon Of The Self Meshuggah, Tool e Godflesh, e c’è sicuramente del vero: le strutture sbilenche e le continue dissonanze, accompagnate da un’aura marziale propria dell’industrial, rimandano alle band citate. Il disco si apre con “Astral”, guidata da una batteria secca e dalle urla di guerra del vocalist Mathieu Nogues (sempre sopra le righe) che accompagna il progressivo ingresso degli altri strumenti. Gli END. si muovono tra post-hc neurosisiano e introspettiva virulenza molto vicina ai Breach, nemmeno disdegnando frammenti post-rock à la Red Sparowes (l’incipit di “Halo”). L’alienazione che la band cerca, e ottiene, risulta talvolta un po’ prolissa (“Omni”) tanto più che le complesse articolazioni su cui tutte le tracce si muovono risultano davvero ostiche. Ma questo, in fin dei conti, non fa che aumentare l’ammirazione per una band che non cerca mai scorciatoie o facili soluzioni. Un po’ di sollievo melodico giunge solo con la penultima traccia, “Fragment”, che concede un minimo di linearità ritmica.
Abandon Of The Self è un ottimo disco, che sorprende non solo per l’abilità e la potenza messe in mostra dalla band, ma per il suo essere volutamente “retrò”, nelle strutture, nell’approccio e nei suoni, che sarebbe stato più frequente sentire quindici o venti anni fa piuttosto che oggi. Lungi dal risultare un difetto, questo aspetto denota la personalità degli END. che di certe sonorità, e di certe band di assoluto valore, hanno tutte le carte in regola per raccogliere l’eredità.
(Debemur Morti, 2018)
1. Astral
2. Stellar
3. Omni
4. Eclipse
5. Halo
6. Fragment
7. Abyss