Unica data italiana da headliner per i Baroness. Noi di Grind On The Road non potevamo mancare al Zona Roveri di Bologna per goderci il concerto.
Baroness + Zippo
Zona Roveri, Bologna
14/06/2018
Puntualissimi partono gli Zippo che pescano dai loro primi lavori, partendo con “Crazy Forest”. Il sound è compatto e la band macina riff tritaossa. Lo stoner dei ragazzi di Pescara è incandescente e nell’insieme spicca la performance del vocalist Davide Straccione, a proprio agio sia nelle parti più melodiche che nello scream. Il live si incendia con “Low Song” presa dall’ultimo lavoro in studio. In chiusura la monumentale “The Elephant March” con il suo incedere doom è il migliore dei commiati. Ottimo inizio di serata.
Poco dopo è il turno dei Baroness, che oramai della vecchia formazione contano solo il talentuoso John Baizley. La band parte con “Take My Bones Away” e non poteva esserci inizio migliore: potenza e melodia bilanciate perfettamente nel brano. Il combo pare bello carico ed affiatato. La successiva “The Sweetest Curse” fa in parte rimpiangere la defezione di Adams alla sei corde: il solo nella parte centrale del brano viene completamente rimosso. La potenza non manca e il pezzo non ne risente particolarmente ma era doveroso farlo presente. Gina Gleason dal canto suo ha un ottimo approccio sullo strumento che porta un che di animalesco ai brani. Il concerto fila alla grande con brani presi da Yellow and Green a Purple. In particolare alcuni estratti dall’ultimo lavoro, come “Chlorine & Wine” e “Shock Me”, si fanno apprezzare per delle versioni più cattive e pesanti. Si chiude con “The Gnashing”: la potenza dello sludge più ferino si fa spazio nel riffing serratissimo. Il pubblico in delirio riesce a far tornare la band sul palco per frantumare gli astanti con ben due brani del mai abbastanza osannato Red Album: “Wanderlust” e “Isakk”. Un bis perfetto per un concerto che ha saputo pescare con sapienza tra metal, psichedelia e sludge. I Baroness dimostrano di essere ancora una band affiatata e devastante.