I Wrekmeister Harmonies come li abbiamo conosciuti possiamo salutarli da molto lontano. Non che la cosa debba sorprendere, dato che è da ben tre anni che J. R. Robinson ha traghettato il suo progetto verso lidi man mano più eterei e delicati, dando vita ad un suono plumbeo e quasi cantautorale (termine da prendere con le pinze).
The Alone Rush continua il discorso intrapreso con Light Falls, con un mood meno tenebroso e minaccioso, trasportandoci su quello che pare alle volte un fiume calmo avvolto da fitte nebbie, su un’imbarcazione di soffici petali e con una densa tenebrosa aria che circonda il tutto. Non mancano momenti di grande tensione, come nella breve “Descent Into Blindness” sul cui finale un raccapricciante violino guida il crescendo seguito da una batteria sempre più nervosa e una chitarra distorta levantesi minacciosa sullo sfondo. La voce di Robinson sempre a farla da padrona, mesto traghettatore nei lidi dei suoi sofferti pensieri, mentre la delicata ugola di Ester Shaw fa da contro canto lontano alla sensazione di colpa, afflizione che sembra pervadere tutto The Alone Rush.
Ogni lavoro di Robinson non lascia mai l’ascoltatore del tutto insensibile, si tratta sempre di musica in cui è palese il pieno riversarsi delle angosce, dei dolori del suo creatore. A differenza però del suo predecessore i toni risultano decisamente più delicati, quasi come se il percorso del nostro stesse portando efficacemente ad una guarigione dai propri mali. Una cosa è certa, Robinson sa il fatto suo e dovremmo essere grati di avere a questo mondo musicisti simili, che qualunque cosa scrivano lo fanno mettendoci tutti se stessi.
(Thrill Jockey, 2018)
1. A 300 Year Old Slit Throat
2. Descent Into Blindness
3. Behold! The Final Scream
4. Covered In Blood From Invisible Wounds
5. Forgive Yourself And Let Go
6. The Alone Rush