Dopo ben sei anni, la nuova uscita dei The Secret si intitola Lux Tenebris, un corposo EP di sole tre tracce ma ben diciannove minuti. Una release “a sorpresa” dopo circa tre anni di totale silenzio, che avevano fatto pensare a una prematura dipartita della band triestina. Così non è, o almeno non pare; intanto, Lux Tenebris fa registrare alcune significative novità, di approccio e di scrittura, da parte del quartetto.
I The Secret ripartono da dove avevano lasciato: quel letale mix di hardcore e black metal che tanto aveva fatto apprezzare Solve et Coagula e Agnus Dei a livello internazionale. Ma quella miscela si rivela, oggi, non un traguardo quanto un punto di partenza: i tre brani di questo EP recuperano quelle sonorità, ma le manipolano nella direzione di una maggiore dilatazione. Se i The Secret ci avevano abituato a prediligere l’assalto frontale, in questo caso puntano a soffocare l’ascoltatore sotto una cappa di malessere, complici anche le scelte in fase di mix che hanno privilegiato una maggior profondità del suono. L’EP si apre con “Vertigo”, che è in buona sostanza una lunga intro che annuncia quanto sta per accadere: un’apocalisse di miasmi, distorsioni e lame sonore. “The Sorrowful Void” si apre con un “classico” riff à la The Secret, ed è in effetti il pezzo più canonico, se così si può dire, dei tre, l’unico che avrebbe potuto trovare spazio su Agnus Dei, almeno nella sua prima metà. Il pezzo prende poi infatti una direzione diversa, come detto meno immediata, per privilegiare trame prossime a un certo black metal atmosferico che potremmo paragonare, con una certa licenza, agli Ash Borer. Questa sensazione si acuisce con la conclusiva “Cupio Dissolvi”, che si regge certo su una batteria furibonda e sulle vocals ferine di Marco Coslovich, ma soprattutto su riff affilati come non mai.
È davvero un gradito ritorno quello dei The Secret, che temevamo ormai musicalmente defunti. Ed è positivo constatare la volontà della band capitanata da Michael Bertoldini di voler proporre qualcosa di nuovo rispetto al passato, quando praticamente tutti si sarebbero accontentati di un outtake di Agnus Dei. Tuttavia, ci sembra che la direzione intrapresa risulti ancora un po’ estranea al dna della band, e che in sostanza le sonorità proposte in questo EP siano un po’ acerbe: fondamentalmente, in questi tre brani mancano i riff, e l’esplicita ricerca di profondità e stratificazione risulta tradursi in un’eccessiva staticità. Certo è un giudizio legato alla brevità di questa uscita: solo con un nuovo full-length, se mai arriverà, potremo capire qual è la nuova dimensione dei The Secret.
(Southern Lord, 2018)
1. Vertigo
2. The Sorrowful Void
3. Cupio Dissolvi