Riflettendo riguardo il macrocosmo del metal e della musica estrema non vi è dubbio che l’interpretazione dei caratteristici elementi fondanti di questo genere (riff, pattern, sezioni ecc.), filtrati dagli stilemi che caratterizzano generi e sottogeneri, risulti in innumerevoli sfaccettature e gradienti emotivi potenzialmente infiniti, coinvolgendo quindi un range emotivo talmente vasto da far risuonare le corde interiori di qualsivoglia ascoltatore, supponendo che ad esso venga sottoposto un ascolto che stimoli la sua personale sensibilità ed empatia. Appurata la bontà della forma convenzionale del metal e riconfermandola secondo la prova del tempo, che ad oggi si attesta ad oltre quarant’anni, è opportuno e necessario porsi la seguente domanda: cosa accadrebbe svincolandosi da questi elementi convenzionali, dagli stili e dalla forma circoscritta, risalendo alla pura essenza dell’espressione musicale?
Nel caso di Life Metal dei Sunn O))) (pronunciato “Sunn”), si tratta di una messa in scena di un opera d’arte totale contemporanea. Ovvero la più recente release del progetto capitanato dai due pionieri del drone metal Stephen O’Malley e Greg Anderson, rispettivamente qui nel ruolo di chitarra destra e chitarra sinistra/timpano. Il disco è uscito il 26 aprile 2019 via Southern Lord Records dopo quattro anni dalla precedente release studio, l’iconico Kannon. La natura di Life Metal è molto diversa rispetto ai precedenti lavori della band e dimostra un’inclinazione ancora più spiccata verso la sperimentazione totale, che valica i limiti dei generi e fonde le arti, ma che comunque si tinge delle qualità e dei tratti distintivi che accompagnano il progetto di Seattle dal 1996. Tali meriti artistici, qui copiosamente reiterati, sono rappresentati dall’aver portato il drone in un territorio oscuro ed inesplorato fino a poco più di vent’anni fa, generando un connubio con la macrosfera d’interesse del metal, quindi riportandone le suggestioni intrinseche del genere, seppure reinterpretandolo in maniera assolutamente personale ed efficace, tenendo comunque un occhio di riguardo a tutta la sperimentazione drone avvenuta prima dei Sunn O))). Difatti la grandiosità di questo progetto (così come dei primi Earth) non sta nel merito creazionistico, ma in quello reinterpretativo, in quanto moltissime iterazioni drone e tessiturali assolutamente lontane dall’area d’interesse del metal sono apparse fin dagli anni ’40, specialmente nel campo della musica elettroacustica sperimentale contemporanea (di quella data epoca), che però è comunque rimasta confinata ad un panorama il cui uso e consumo è stato puramente accademico, stagnando in una posizione di stasi che non vede da almeno alcune decine di anni un vero progresso in termini di contenuti e di coinvolgimento inteso come ricambio di fruitori al di fuori degli addetti ai lavori e degli accademici. La sfida dei Sunn O))) infatti continua ancora oggi ad essere quella di riuscire a reinventare il concetto di musica estrema in un contesto contemporaneo di reinterpretazione personale che coinvolge drone, metal, massimalismo e minimalismo, sintesi sonora ed autenticità dell’esperienza sonica proposta, affidandosi alla propria “sound signature” che comprende un trattamento del suono quasi materico, che mette in piedi opere monumentali e di ricercatissimo gusto.
Essendo dunque i requisiti predisposti alla messa in atto di tale intenti musicali estremamente elevati, Life Metal si avvale pertinentemente della produzione di livello world-class di Steve Albini nel suo Electrical Audio Studio a Chicago, che rappresenta per la band la realizzazione di un obiettivo predisposto già da tempo, nonché un ulteriore stimolo all’innovazione durante la produzione del loro nono full length. La risposta di Albini a fronte di tale produzione è stata emblematica: “Certo, sarà divertente. Non ho idea di cosa accadrà”. La produzione inizia nel Luglio 2018 e si contraddistingue per fermezza nel volere utilizzare solo mezzi e strumenti completamente analogici, come la registrazione su nastro magnetico, nonché (seguendo quello che Albini ha adottato come suo leitmotiv) si tinge del modus operandi che vuole valorizzare più la performance estemporanea che la tipica pianificazione ad anteriori rispetto alla sessione di registrazione.
Quanto avvenuto nello Studio A dell’Electical Audio ha coinvolto diversi nomi illustri e collaboratori di vecchia data dei Sunn O))) come Hildur Guðnadóttir, compositrice di soundtrack cinematografiche e featuring live che ha già affiancato la band. Hildur ha contribuito con delle parti sia di violoncello che dell’enigmatico haldorophone, nonché con la sua voce, elemento per altro centellinato con cautela nella discografia dei Sunn O))) ed inserito brillantemente in Life Metal, culminando nella traccia di chiusura “Novæ”, ovvero un concerto cosmico che si svolge per 25:24 minuti che manipola il tempo e dilata la percezione dell’ascoltatore tramite una scultura di un panorama sonico immenso e che vuole indurre ad uno stato di trance profonda e meditativa. La volontà di volersi slegare da un concetto temporale univoco è espressa però fin dalla traccia d’apertura “Between Sleipnir’s Breath”, che propone un intro ed un outro eterei, che, come in un opera metafisica, inserisce un elemento concreto e palese, (in questo caso trattasi del nitrito di un cavallo) nel contesto surreale che è poi il corpus dei contenuti sonori proposti dalla band. A controprova della diversità del carattere di quest’ultimo opus dei Sunn O))) vi è proprio il dissacrante titolo Life Metal, termine usato con sarcasmo nel panorama black metal norvegese egli anni ’90, attribuito con beffa alle band svedesi death metal che non venivano considerate abbastanza oscure. Il titolo rimarca il periodo in cui sia Anderson che O’Malley si trovano, avendo compiuto ad oggi un percorso ventennale che ancora una volta vuole scoprire nuovi orizzonti, filtrando stavolta una luce metaforica da un prisma che traspone la matrice sonora tipica della band in una moltitudine di sfaccettature e gradienti emotivi, lasciando qui spazio ad un racconto epico che si svolge dischiudendo il mistero dell’esistenza, dell’universo e dell’inconscio umano.
Prende parte alla realizzazione di questa release titanica anche Tim Midyett, vecchia conoscenza della band risalente alla scena di Seattle del ’90, pioniere della sperimentazione sugli strumenti in alluminio, suonando egli sia chitarra che basso in questa istanza, ed aggiungendo ulteriori layer di movimento tettonico al disco. Riconferma la sua illustre collaborazione con i Sunn O))) anche in questa istanza Tos Nieuwenhuizen (T.O.S.) arricchendo l’esperienza con i sintetizzatori moog, proposito anche in svariate precedenti release del progetto. Ad aggiungersi alla line-up di eccellenze di cui si fregia Life Metal infine vi è il compositore Anthony Pateras, che ha contribuito nel brano “Troubled Air” alla stesura ed esecuzione della traccia di organo, suonata sull’organo a canne della Schlosskappelle del palazzo di Solitude, a Stoccarda, Germania. Proprio in tale brano viene esplicitata con ulteriore chiarezza la meta dell’album, ovvero portare ulteriormente avanti la sperimentazione totale in ambito drone, ma anche di dare un nuovo volto a questa modalità espressiva. Rispetto al resto della discografia dei Nostri Life Metal si differenzia, ampliando qui il panorama sonoro e compositivo, ma non retrocedendo di un passo in termini di pressione sonora, gain e vibrazioni quasi palpabili, che negli anni hanno confermato il sound monumentale della band come uno dei tratti principali e distintivi che la hanno portata ad essere il leviatano sonico che oggi indiscutibilmente rappresentano. In questo ampliamento di orizzonti che sconfina trasversalmente in molteplici forme di espressione artistica, il design grafico di Life Metal è stato affidato alla visual artist Samantha Keely Smith, che ha adornato con un dipinto pertinente al contenuto del disco ogni formato disponibile edito da Southern Lord Records, non volendo semplicemente provvedere ad un contenuto grafico didascalico, ma fornendo un pezzo d’arte che viene integrato al contenuto musicale della release, ricalcando con forme etere ed intense profondità di colore il percorso esistenziale sviluppato da Life Metal.
Come se non fosse abbastanza il tempo di riproduzione dell’album di 1:08:56, in cui si sviluppa altrettanto ampiamente una ricchezza contenutistica esemplare, questa release sarà accompagnata da Pyroclasts un ulteriore LP che verrà presentato a fine 2019, sempre prodotto all’Electrical Audio Studio da Steve Albini, la cui musica è stata eseguita interamente da Stephen, Greg, T.O.S., Tim Midyett, e Hildur Guðnadóttir. Life Metal prevede anche un tour di supporto alla release ben articolato che è iniziato il 28 Marzo di quest’anno in Europa (con la maggior parte delle date in Francia) e che continuerà ad Aprile (in USA), Settembre (USA) per finire a Ottobre (UK ed altre date Europee).
Quelli dei Sunn O))) sono i passi di un titano che ha lasciato le sue orme in maniera permanente sul percorso segnato da più di vent’anni di una carriera che continua a non chinare il capo ad alcun compromesso, in favore dell’espressione artistica totale e realmente divincolata da qualsiasi vizio di forma o costrizione. I risultati tangibili sono molteplici, sia live che studio, e non possono essere esclusi da una posizione di assoluta rilevanza storica nel panorama, innanzitutto, della musica estrema (sia metal che sperimentale/massimale-minimale) in cui il drone metal dei Sunn O))) si è collocato, ma anche nel complessivo ambito musicale a livello mondiale, prendendo possesso di un frangente sicuramente riservato a gli appassionati del genere, magari audiofili, ma riuscendo anche nell’atto quasi ossimorico di portare la propria espressione ad un livello di ascolto gradualmente sempre più accessibile anche ad un pubblico non abituato, rendendo l’ascolto di Life Metal non solo quanto di più lontano dal poter essere definito “prolisso” o addirittura “gratuitamente sensazionalistico”, piuttosto presentando un percorso che per quanto meditativo rimane intenso, interessante e di livello altissimo per tutta la durata di esecuzione. In ogni caso il disco richiede un livello di attenzione assolutamente non casuale per poterne apprezzare i contenuti, le interazioni e le sfumature che rendono quest’ultima release dei Sunn O))) un opera d’arte totale e monumentale a cui nessuno può rimanere indifferente. Traccia preferita: “Novae”
(Southern Lord, 2019)
1. Between Sleipnir’s Breaths
2. Troubled Air
3. Aurora
4. Novae9.5