Sostanzialmente sconosciuti in Italia, i canadesi Dèlètére – da non confondersi con un omonimo gruppo, anch’esso del Quebec, e che suona lo stesso genere… – sono attivi da dieci anni e hanno alle spalle due album e due EP (oltre a due demo). Questo Theovorator: Babelis Testamentum (speravamo che fosse definitivamente passata la moda dei titoli in latino maccheronico, ora che persino i Dark Funeral hanno smesso: e invece niente da fare…) è insomma la sesta release ufficiale.
Non pecca dunque in produttività il duo canadese, che suona un black metal decisamente prono alla melodia, secondo la scuola Dissection e, oggi, di realtà come Mgła e Uada. È forse al combo americano – benché in realtà di più recente formazione rispetto ai Dèlètére – che si può maggiormente far riferimento per dare un’idea delle sonorità di cui stiamo parlando, ma in definitiva a tutta una certa scena del black a stelle e strisce che comprende, ad esempio, anche i Death Fortress. Si senta la seconda delle tre tracce, Babel Insanifusor (sic!), aggrappata a un riff efficacissimo nella sua semplicità e dal tasso melodico assai alto intorno al quale il batterista-tastierista-cantante Thorleif alterna uno scream sguaiato, capace però di tramutarsi anche in un growl molto profondo o in urla lancinanti. Basandosi su tematiche medievali (a partire dalle pestilenze), i Dèlètére cercano di creare un’atmosfera disperata ed epica allo stesso tempo, spesso riuscendoci. Fortunatamente, rispetto alle uscite precedenti, i canadesi sembrano anche aver in parte frenato la loro tendenza alla prolissità, che finiva per appesantire pezzi altrimenti ben costruiti.
I Dèlètére sembrano dunque giunti a un punto di maturazione: i pezzi scorrono, sono dinamici, ci sono i riff e una certa varietà di approcci vocali. Il prossimo potrebbe essere l’album della consacrazione a livelli più alti.
(Sepulchral Productions, 2019)
1. Theovoratoris Aduentus
2. Babel Insanifusor
3. Milites Pestilantiae III – Babylonia Magnissima