Oltre a essere chitarrista e membro fondatore dei Twilight’s Embrace, band dedita a un doom metal dalle marcate influenze death, l’inglese Ben Sizer è anche la mente che si cela dietro ad Arx Atrata, suo progetto solista che arriva al terzo album con questo The Path Untravelled. La one-man band è sempre stata caratterizzata da un’immagine di nicchia, con produzioni sempre autoprodotte, interviste rilasciate molto raramente e poche informazioni note sui lavori e sul musicista citato in precedenza. Questo ha contribuito a dar luogo ad un’atmosfera misteriosa attorno alle composizioni del Nostro, tratto ravvisabile anche nella sua opera.
L’album arriva in seguito ai due ottimi lavori che l’hanno preceduto e, visti i buoni risultati ottenuti, è un piacere sentire come la proposta non si sposti verso altri lidi. La freddezza del black metal viene messa sullo stesso piano di atmosfere più sognanti e trascinanti, concentrandosi sì su uno stile già ampiamente approfondito in tutte le sue forme, ma facendolo in modo consapevole e meritevole.
Il fascino e l’eleganza delle lande desolate inglesi prende vita in questo album, e il crescendo che porta da “MCMLXXVII” a “To Be Reborn” riporta alla mente proprio dei paesaggi del genere. I vari riff si susseguono rapidamente, senza far abbassare il livello di attenzione posto dall’ascoltatore nei confronti del full length. Si passa difatti senza indugi dal tremolo picking agli arpeggi, talvolta con inserti in acustico, con i tappeti di tastiera che contribuiscono alla realizzazione della parte più melodica del lavoro.
Sono numerose le influenze esterne di cui si avvale il musicista per la composizione del disco. Si oscilla dalle somiglianze coi connazionali Winterfylleth nei momenti più vigorosi, a quelle -più velate- col tedesco ColdWorld. Ciò si ravvisa in particolar modo quando salgono in cattedra gli elementi capaci di creare sensazioni nostalgiche; tutto ciò viene tuttavia elaborato senza mai lasciarsi attrarre eccessivamente da fattori esterni e mantenendo una propria personalità.
The Path Untravelled dà tanta importanza a due lati: uno più onirico ed un altro più malinconico e profondo, senza mai uscire dalla mente dell’ascoltatore. Si tratta di un lavoro non particolarmente originale ma ben riuscito, che merita una buona considerazione.
Le capacità compositive del polistrumentista inglese erano già state provate con i due precedenti lavori, e sulla conferma di queste doti i dubbi erano ben pochi. Sizer, con questa nuova produzione, oltre a dimostrarsi nuovamente un bravo musicista, continua anche la strada intrapresa con il progetto in modo più consapevole e maturo. La sua crescita che sta portando notevoli frutti, e, dopo l’ultimo Spiritus In Terra, il suo successore è un ulteriore disco ben realizzato.
(Autoprodotto, 2019)
1. MCMLXXVII
2. To Be Reborn
3. An Undying Verse
4. The Path Untravelled
5. Elmet
6. Brethren and Betrayer
7. The Wraith