Arrivato cinque anni dopo il loro primo EP, I’album di esordio dei norvegesi Deathcrush, dal titolo Megazone, riassume bene lo spirito del cosiddetto genere noise/punk/death/pop al quale appartiene il trio di Oslo. Ciò lo si evince sin dalla prima traccia, “Ego”, che evolve attraverso suoni apparentemente improvvisati su una base ripetitiva, in grado di creare atmosfere inattese e bizzarre.
Ancora più curiosa e sorprendente è tuttavia la successiva “PushPushPush”, nella quali una chitarra ultra aggressiva e distorta aggredisce letteralmente i timpani, mentre “Filthy Sweet” con il suo ritmo industrial si sposa perfettamente con il successivo noise di “State of Union”, passando per il ritmato, diciamo anche ballabile, sound di “Dumb”. Non mancano, ad ogni modo, esecuzioni dalle sfumature sperimentali, quali “Trust Me”, dove il post punk convenzionale viene corroborato dalla magnetica voce della carismatica Pelle Bamle, ipnotizzando rapidamente l’attenzione dell’ascoltatore.
In conclusione, Megazone è un album mozzafiato che lascia esterrefatti; ci auguriamo a questo punto di non dover aspettare altri cinque anni per ascoltare e godere della prossima produzione dei Deathcrush.
(Apollon Records, 2019)
1. Ego
2. PushPushPush
3. Khmer Rich
4. Dumb
5. Filthy Sweet
6. Bedpost
7. Trust Me
8. Daemon
9. State of the union