I Bruecken sono una post-rock band tedesca, proveniente da Oldenbourg, nel nord della Germania. Il progetto è nato nel maggio 2016 sotto l’influenza di band come Envy, Fjort, The Tidal Sleep e Thrice, con l’intento di sviluppare una versione cupa e suggestiva del post-hardcore. Nello stesso anno la band compone e registra cinque brani, in seguito riuniti in un omonimo EP pubblicato in versione digitale e CD durante il maggio del 2017. Dopo questa pubblicazione i Bruecken affrontano tre cambi di formazione, di cui uno molto doloroso: David Barteczko (Kosmoberkh, Mosaikh) si unisce alla formazione arricchendo il suono versatile della band, ma nel dicembre del 2017 i Bruecken affrontano la morte del cantante e bassista Jan Wiethölter, un evento drammatico che costringe la band a un fermo, ma che non sancisce un termine al progetto. Infatti, una nuova direzione e guida sono state trovate quando l’esperto bassista Jens Niehoff (Black Everest, They Sleep We Live, Suffocate For Fuck Sake) entra nella band, incoraggiandola a intraprendere la via della musica strumentale. Un ultimo cambio nella formazione si ha con l’uscita del batterista Claudius Mertins, sostituito da Florian Alemi, ma immediatamente reintrodotto come visual artist.
Le drammatiche tappe della biografia di questa band sono riscontrabili a livello musicale e compositivo all’interno del full-length di debutto: Shall Und Raum. Ci troviamo dinanzi trentacinque minuti di musica strumentale, consacrati al concept, suggerito dal titolo, dello spazio e del suono: quella dimensione immateriale in cui è possibile trovare un’espressione emozionale, uno spazio sicuro per urlare il proprio dolore, in cui scoprire anche una comunità e rigenerarsi dei lutti e delle perdite subite. Infatti, già dall’avvio di “Taumelnd”, è chiaro come le direttive emotive di questo album siano la disperazione e la rabbia: i momenti arpeggiati si susseguono ai muri distorti, le sfuriate rabbiose pulsano (“Trotzen”) anche grazie al consistente contributo del basso di Jens Niehoff, il sound si dilata in paesaggi rarefatti e tristi, forse dominati dal ricordo di qualcosa che non c’è più (“Unvollendet”). E del senso di perdita è densa “Loslassen”, una traccia rarefatta, fatta eccezione per un picco centrale, pregna di dolore, particolarmente struggente, un brano che ricorda a tratti le magnifiche atmosfere di Inlé dei Fall of Efrafa. Ma l’ascoltatore di Shall Un Raum resta anche immerso in sorprendenti schiarite sonore, in cui la band sembra riscoprire e comunicare una gioia originale e primordiale (“Müssen”) che però non tarda a evolvere in un senso di rivalsa e rabbia primitiva.
I Bruecken con Shall Und Raum ci lasciano un ottimo album d’esordio, un sound ben strutturato e decisamente espressivo, un impatto emotivo non indifferente e un’interpretazione in chiave post-rock strumentale di come il suono e lo spazio possano ospitare e concertare tutti gli aspetti interiori di quella che a tutti gli effetti è la comunità umana. Insomma, Shall Und Raum è un disco che vale la pena ascoltare, anzi, esperire per intero.
(Moment of Collapse Records, 2019)
1. Taumelnd
2. Trotzen
3. Unvollendet
4. Loslassen
5. Müssen