Nati dalla collaborazione di membri già attivi con formazioni quali Morgue, Survival Instinct e altre ancora, i Trépas arrivano nella fine del 2019 al debutto, questo L’héritage du monde rilasciato tramite Sepulchral Productions. L’atmosfera gelida che si respira per gran parte dell’anno in Canada, loro nazione d’origine, traspare dai quaranta minuti offerti da questo album, all’insegna di un black metal tanto classico quanto dritto al punto e convincente, con ampi spazi atmosferici. La proposta si allontana dalle altre formazioni dei musicisti, che in nessun caso si concentrano su uno stile simile, abbracciando altri sottogeneri del metal estremo, ma di certo l’esperienza contribuirà a rendere questo fattore marginale e a far risultare i musicisti ispirati anche in questo contesto.
“Rivages Sombres”, posta in apertura, mostra in maniera evidente il lato più rabbioso trasmesso nelle composizioni, lasciando un minimo spazio a scelte più atmosferiche. Si sente la validità dei riff, che vengono in minima parte penalizzati da una qualità di registrazione non eccelsa per il genere, che fallisce nel tentativo di donare un’ulteriore spinta alle impressioni positive, almeno per quanto riguarda il mixaggio della batteria, senza però fare in modo che questo particolare condizioni radicalmente l’opinione su un lavoro capace di farsi ascoltare senza problemi.
Col proseguire dell’ascolto le aggiunte che lasciano momentaneamente in disparte l’aggressività si metteranno in evidenza diverse volte, e la title-track ne è l’esempio, ma la successione di riff glaciali non si fa intimidire, rimanendo sempre in risalto. Ogni pezzo ha comunque, a modo suo, un’aggiunta di elementi più melodici, che nel loro piccolo caratterizzano un lavoro che altrimenti farebbe più fatica a scorrere.
Purtroppo quando ci si trova davanti a composizioni come queste, basate su uno stile già ben noto, il rischio di cadere nell’anonimato è costantemente alto, ma i quattro canadesi riescono comunque a dire la loro, anche se non in modo trascendentale. Si sente così l’esperienza del gruppo, che sicuramente dona un valore aggiunto a ogni traccia.
L’héritage du monde è sicuramente un debutto valido, che nella sua durata vicina ai quaranta minuti mantiene una qualità costante. Senza rimandare eccessivamente ai grandi classici del genere, la formazione canadese riesce a proporre un disco intrigante, che difficilmente otterrà risultati eccelsi, ma riesce a convincere e a far ben sperare per il prosieguo della loro carriera.
(Sepulchral Productions, 2019)
1. Rivages Sombres
2. L’aube
3. L’Héritage du Monde
4. Charognes
5. Trépas
6. Errance