Tides è l’ennesimo prodotto di grande fattura targato Moment of Collapse Records, ed è il nuovo lavoro in studio per i post-rocker estoni Wolfredt, atmosfere sognanti per un percorso d’altri tempi. La band si forma a Tallinn nel 2013, inizialmente come one-man project dalle forti influenze alternative/post grunge. Poco dopo il progetto cresce di forma e qualità, diventando un nucleo di quattro elementi, le idee si spostano sul post-rock per rendere il sound più completo. Questo nuovo disco continua la scia del fortunato Neverno ormai abbastanza lontano con i tempi e con un discreto successo, portando aria fresca e chicche interessanti all’interno del genere.
Con il brano di apertura “The Flood” i colpi che scandiscono il tempo sono un’emozione pura, al chiaro di una luna inerme il sound si solleva tagliente e incandescente, per una traccia sognante che lascia il segno. Nella stupenda “Walrus Song” troviamo un riff portante, che taglia in due la struttura, una parte di rabbia controllata si avvolge a un aura di forti sentimenti, un brano incantevole che spiazza al primo ascolto. Nella stupenda “Colossus” vengono proposti dei chiari riferimenti a progetti più complessi come If These Trees Could Talk e Jakob. Qui troviamo un’impronta netta su questo grandioso lavoro, loop carichi di tristezza accelerano nei cambi distorti e ripetitivi, come una meteora che arriva da molto lontano. A seguire con “Ghost in the Machine” veniamo scagliati come un fulmine a ciel sereno all’interno di un uragano, il ritmo che viene fuori da questa centrifuga impazzita è un po’ distante dal genere, ma apre la mente in nuovi orizzonti mai banali. Chitarre di marmo fanno il loro sporco lavoro, con il crunch d’impatto che completa la take. Nella dolce “The Forgotten Man” rallentiamo la corsa dei ritmi frenetici, per distenderci in silenzio, su una valle innevata dal sapore antico, i delay sono un bacio delicato di cui non puoi fare a meno, traccia preziosa da ascoltare in loop. Ci avviciniamo alla chiusura d’effetto con un opera speciale “Moebius Strip” è una fiaba dai risvolti importanti, dove la band presenta tutto il suo potenziale in ogni nota che tocca, un risveglio innocente in cui ritrovarsi felice. Il disco si conclude con “The Ebb”, molto lucida e ben fatta, i rumori di fondo viaggiano con la durata del brano, per non rendere la composizione noiosa, l’immancabile arpeggio ipnotico scalfisce una natura morta, dove uno spiraglio di luce fa capolino, impossibile non cullarsi sotto una struttura simile. Un gioiello che splenderà ancora a lungo.
I Wolfredt sono tornati in sordina, in silenzio senza nessun avviso, ma con una grande sicurezza e voglia di stupire sempre e in ogni lavoro. Ogni volta che chiudiamo gli occhi proviamo a sognare un qualcosa di inimitabile, che rompe gli schemi e risulta nuovo e incredibile.
(Moment of Collapse, 2020)
01. The Flood
02. Warlus Song
03. Colossus
04. Ghost in the Machine
05. The Forgotten Man
06. Moebius Strip
07. The Ebb