Gli Slowly Building Weapons sono un granitico trio sperimentale australiano/giapponese, formatosi tra Sydney e Omihachiman. Il loro bagaglio musicale mette in risalto un sound duro e spietato, che sperimenta appieno il doom metal e le tinte shoegaze. Dopo il grande impatto sonoro del precedente Sunbirds, tornano con una carica incredibile su questo nuovo lavoro Echos prodotto dall’etichetta Bird’s Robe Records. La band con questa nuova perla cerca di dare una svolta netta alle sonorità, spaziando tra post-rock e post-punk con grande sicurezza, per un percorso più maturo e tecnico.
In apertura “Armada of Ghosts” presenta una linea vocale sporca e melodica, che impatta alla perfezione sul tempo preciso della batteria, i riff di chitarra sono una delizia per le orecchie. Nel finale il cambio speed della struttura si avvolge al sound grezzo e post-metal. A seguire “Foal to Mare” uno dei primi singoli rilasciati, qui l’atmosfera si innalza dolce e surreale, nel chorus la bellezza sfiora la perfezione e c’è una grande particolarità nel timbro del basso che si incastra al synth sensibile. Una traccia stupenda e orecchiabile. In “We Are All Animals” lo schema della composizione è diretto, le influenze alla Mastodon sono evidenti, purtroppo la sua breve durata perde di mordente, ma rimane una buona prova. La carica pazzesca di “Acid Gold Sun”, è un chiaro segnale di tutta la sperimentazione, che la band ama affrontare. Quì ci sono i primi accenni di black/doom, con i continui cambi in perfetto stile post.metal. Nella successiva “Dissolving” la tematica aggressiva rallenta la sua corsa, lasciando spazio agli arpeggi sognanti e una linea vocale godibile. Lentamente ci avviciniamo allo scontro finale, dove urla cariche di odio portano a una vera apocalisse di suoni. “Heaven Collapse” cerca di seguire la tematica spedita e diretta, con una timbrica tecnica e di spessore. Invece nelle note delicate di “Disc of Shadows” troviamo un arpeggio interessante e una cavalcata ritmata e infallibile, che si collega alla seguente “Echo from Hill” dove i vari passaggi seguono una monotonia lenta e macchinosa, distesa su un cielo oscuro pieno di nubi cariche di mistero.
Prima di avvicinarci alla conclusione, ci soffermiamo su “The Final Vehicle”, che al primo ascolto sembra un semplice brano alternative rock, ma al suo interno si scaturisce una rabbia unica nel suo genere, dove la voce viaggia con sicurezza trovandosi a suo agio. In chiusura la monumentale “Omega” che segue un rumore di fondo quasi inquietante nella parte iniziale, per proseguire a piccoli passi verso la fine devastante sull’apertura totale del sound.
Echos è un lavoro preciso e particolare, racchiuso in un nucleo duro e aggressivo, ma anche dalle forti emozioni vitali. I tre musicisti si concentrano molto sulle strutture dei brani, con una percezione maniacale e di grande qualità. Anche questa volta una conferma assoluta per questa grande band.
(Bird’s Robe Records, 2020)
1. Armada of Ghosts
2. Foal to Mare
3. We Are All Animals
4. Acid Gold Sun
5. Dissolving
6. Heaven Collapse
7. Disc of Shadows
8. Echo from Hill
9. The Final Vehicle
10. Omega